L’Albania, cristianizzata da San Paolo e Sant’Andrea,  già fin dall’età apostolica incominciò ad elevare delle chiese rupestri in onore di Maria e  alla fine del IV secolo il culto mariano  prese tanto vigore che né l’invasione slava né la persecuzione iconoclastica riuscirono a sommergerlo. 

Maria, Madre di Dio venerata da tutto il popolo

La Madre di Dio era venerata sinceramente da tutto il popolo, che ricorreva a lei nei momenti più critici della sua storia e amava ricoprire gli altari e le icone miracolose di ex voto e di doni. Nella vigilia della festa dell’Assunta le donne  si recavano al cimitero, portando sulle tombe ceri, ed erano fiduciose che la Madonna ottenesse alle anime dei loro defunti il perdono del suo divino Figlio. Per guarire alcune malattie andavano in cerca dell’ “erba della Madre di Dio” e piantavano tra i campi di frumento rami di corniolo e di carpine, tagliati alla vigilia delle feste mariane.

In una chiesa mariana, anch'essa legata al ricordo di Scanderbeg e che doveva sorgere ai piedi della fortezza di Scutari, si venerava un bell'affresco della Beata Vergine con il Bambino, di scuola italiana. Nel 1468 questa immagine sparì per ricomparire a Genazzano (Roma) sul muro esterno della chiesa degli agostiniani. La tradizione vuole che tale affresco abbia "seguito" due profughi albanesi, che di fatto si stabilirono a Genazzano.  Questo affresco, la cui presenza e la cui conservazione costituiscono fonte di interrogativi tuttora irrisolti, ha dato luogo al celebre santuario della Madonna del Buon Consiglio. La Madonna di Scutari a Genazzano attirò tanti fedeli per i miracoli che elargiva e riproduzioni artistiche di essa furono diffuse in chiese  importanti a Genova nel 1747, a Monte Cassino nel 1765, a Frosinone nel 1796 e poi a Monaco di Baviera, a Frildenberg presso Augsburg, a Madrid, a New York, ecc. Ma le torture inaudite, le chiese profanate e distrutte, l’educazione disumana imposta dall’ateismo fino al novembre 1990 non sono valse a soffocare la fede religiosa e mariana della minoranza cattolica e ortodossa albanese. La Madonna del Buon Consiglio, invocata come “Scudo dell’Albania” dai tempi dell’eroe nazionale Scanderbeg, non ha tardato a venire in aiuto di questo popolo, che appena libero ha riportato in casa le sacre immagini della  Madre di Dio e si è messo all’opera per ricostruire le chiese.  

Il pellegrinaggio di Giovanni Paolo II

Dopo di essere stato in pellegrinaggio a Genazzano, presso il santuario della Madonna del Buon Consiglio,  il Papa Giovanni Paolo II è andato in visita pastorale in Albania il 25 aprile 1993.  Il Papa ha benedetto la prima pietra del santuario della Madonna del Buon Consiglio da costruirsi nel luogo preciso in cui si trovava il santuario distrutto nel 1967 e ha donato una copia dell’immagine della Madonna del Buon Consiglio di Genazzano, quasi a simboleggiare un ritorno della storica protettrice della Chiesa albanese. In questa importante data mariana per l’Albania Papa Giovanni Paolo II dal balcone dell’arcivescovato della piazza Scanderbeg,  ha affidato l’Albania e tutto il suo popolo alla Madonna con le seguenti  parole. 

PREGHIERA  ALLA MADONNA DEL BUON CONSIGLIO DI SCUTARI  (Papa Giovanni Paolo II,  25 aprile 1993)

”Vergine del Buon Consiglio! A Te si innalza la supplica di questo popolo, che da tempo immemorabile Ti ama e Ti onora. A Te oggi l’Albania consegna le sue speranze e le sue pene, i suoi desideri e i suoi bisogni, le molte lacrime versate e l’anelito ad un futuro migliore.

Volgi, o Madre, il tuo sguardo su questo popolo, accogline i propositi generosi, accompagnalo nel suo cammino verso un avvenire di giustizia, di solidarietà e pace….

Maria vi protegga sempre! Protegga tutti gli angoli della vostra terra; raggiunga gli albanesi residenti nei Balcani e gli Albanesi dispersi nel mondo. L’intercessione potente di Maria  ottenga la pace soprattutto là dove da troppo tempo ormai infuria una guerra assurda seminatrice di sangue fraterno. Madre del Buon Consiglio, apri le menti e i cuori, assicura all’Albania e all’umanità intera il dono della concordia e della pace”.

Giulio Variboda- San Giorgio Albanese (1725-?)

VITA DELLA VERGINE

 

Un frutto nuovo giunge a la tua mensa 

che mai hai raccolto da che in cielo stai.

E’ un poco acerbo, invernale, agreste, 

è vero non pare affatto bello come gli altri 

che ti portan le fanciulle tutti i dì. 

Ma non lo rifiutare, o mia Madonna 

assaggialo com'è: con te sia Cristo.