CHIESA S. MARIA DELLE GRAZIE (CAVERGNO-GANNARIENTE) |
![]() «Così, di frazione in frazione, di scena in scena, due ore passano in fretta. La processione, ingrossatasi via via e ormai lunga lunga, attraversa un bel piano, fra i più vasti della valle; poi affronta una leggera salita fra grandi massi e grandi alberi; poi savvicina alloratorio di Gannariente che sintravede fra i rami degli ultimi castagni. I ragazzi, là davanti, scampanellano più forte e fitto che mai; come se, con quel suono gaio, insistente, volessero bandire da tutta la valle linverno, il freddo e gli spiriti del male. La campana di Gannariente vola ancheessa qua e là, come ebbra. Loratorio è spazioso assai: nessuno, o pochissimi, rimangono fuori. Finita la Messa, tutto il popolo canta. Cantano gli uomini, cantano le donne, cantano i ragazzi, tutti insieme, tutti daccordo. È un coro umile e potente, che dal profondo, in mezzo a tante rupi e tanti macigni, sale verso il cielo, entra nel cielo, dice la pena del montanaro che soffre e lavora, dice la pena di tutti gli uomini e anche la mia». Questo oratorio, dedicato a santa Maria delle Grazie, venne eretto, come indicato sul portale, nel 1595. Uno dei tanti oratori della Bavona «disseminata di chiesette». È una costruzione rivolta a nord con coro poligonale e campanile coronato da un tetto a piramide, accanto al fianco orientale. Di buona qualità artistica gli affreschi del coro con episodi della vita della Vergine, riconducibili alla prima metà del XVII secolo. Gannariente in Val Bavona: presenza di Fede e anche voce di speranza in una valle provata in passato dagli stenti, dalla miseria, dalla fatica del vivere in una natura splendida e intatta, ma troppo spesso avara e matrigna. Lannuale processione coinvolge lintera vallata. «Una processione che resiste è quella che porta la gente da Cavergno a Gannariente in val Bavona, la prima domenica di maggio; la gente delle tante «terre» che punteggiano la solenne valle scende a ingrossare la processione, preceduta dal crocefisso che con gentile cerimonia bacia il crocefisso di passaggio: ori e specchietti nel sole di maggio (quando cè) ». |