CHIESA  S. MARIA  DELLA  PURIFICAZIONE  (COMANO)

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La chiesa parrocchiale di Comano è dedicata alla Madonna e vi si ricorda la «Purificazione». Documentata per la prima volta nel 1359, venne ampliata in diverse e successive tappe fino a raggiungere la sua attuale dimensione attorno al 1570. Nel seicento conobbe una trasformazione barocca, mentre la volta a botte della navata venne impostata nel 1848. Importanti restauri in tempi recenti, negli anni sessanta. Questa notevole costruzione termina in un coro quadrangolare, al cui lato nord si innalza il campanile post romanico con tetto a piramide. Navata a quattro campate con pareti articolate da pilastri e con due cappelle aperte ai lati, rispettivamente dedicate alla Vergine e a San Carlo; il coro è ornato da ricchissimi stucchi del 1625, eseguiti da Giovanni Antonio Marchi di Comano, mentre le scene della vita della Vergine, dipinte nei riquadri a forma di trapezio, sono attribuite a Isidoro Bianchi di Campione.

Sulle pareti laterali stanno quadri secenteschi raffiguranti santi e particolarmente preziosa è la pala dell’altare, con la «Presentazione al Tempio», opera di Domenico Caresano della seconda metà del XVII secolo. Allo stesso periodo risalgono probabilmente la cornice rococò in stucco e l’altare in marmo ultimato da Giovanni Battista Adami nel 1762.

Molto interessante il sagrato di questa chiesa. Lo conferma anche Giuseppe Mondada precisando che «il più notevole sagrato rustico rimastoci è quello della chiesa di Santa Maria della Purificazione a Comano. È ampio terrazzo erboso sopraelevato che sta attorno alla chiesa, la quale ha davanti un solido e garbato porticato (1570) con cinque arcate sostenute da «colonne » prismatiche terminanti in capitelli non privi di bellezza. Posto, questo, che è anche balcone affacciato su affascinante paesaggio».

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