SANTUARIO S. MARIA DELLE GRAZIE (MAGGIA) |
![]() «Visitiamo chiese, cappelle: tutta la valle è ricca daffreschi ingenui, popolari. Entriamo nella chiesetta di Santa Maria in Campagna, ammiriamo via via i numerosi ex voto, labside ricurva tutta piena di figure fantasiose e cartigli volanti, gli affreschi duna parete. LAnnunciazione, lAdorazione dei Magi, la Fuga in Egitto, la Strage degli Innocenti, ci trattengono a lungo. Certi volti, soprattutto femminili, hanno del raffaellesco. Donde veniva, e come giunse fin quassù, lignoto artista che li dipinse?». In questa chiesa, una delle più antiche della Valle Maggia, «il libro della Natività di Maria («Liber Nativitatis Mariae» di Radberto Pascasio, abate di Corbie seconda metà del sec. IX -che lo firmava con lo pseudonimo di Gerolamo, avendo quale fonte essenziale il Protoevangelo di Giacomo) ha una splendida traduzione pittorica (sec. XVI). Occupa la parete sud dellunica navata e racconta gli episodi in una ventina di quadri pieni di poesia e soffusi di dolcezza. Sono gli antefatti alla concezione e alla nascita di Maria, la sua educazione nel tempio e lo sposalizio con Giuseppe prima di sfociare nei racconti dellinfanzia di Gesù. Maria vi appare come protagonista orante e riflessiva». Altri affreschi si sono succeduti in epoche più tardive. Costruzione dal nucleo ancora romanico, prolungata nel tardo medioevo e successivamente, con laggiunta del protiro, nel XVIII o nel XIX secolo. Numerose le tavole votive in questa chiesa, situata fra il verde e oggetto di importanti ricerche archeologiche e di un globale restauro in questi anni. Tavole votive che sembrano riassumere e tradurre, in una sintesi di dolore, di speranza, di fede, un lento cammino di sofferenza, come annota Bianconi: «Perché davvero tutti i nodi vengono a questo pettine, tutti i guai confluiscono in queste pitture; qui si svolge evidente e spettacolare il lunghissimo film dei malanni delle infermità delle disgrazie delle malignità e cattiverie che intesson la vita delluomo: dalla febbre quartana ai ladroni di strada, e il pupo che si rovescia addosso la pentola dacqua bollente, e il fiume che straripa sotto le piogge equinoziali, e lossessa stravolta che esala dalla bocca la serqua dei diavoletti rossi e neri che la possedevano» |