SANTUARIO   MADONNA  DEL  CASTELLETTO  (MELANO)

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Il santuario della Madonna del Castelletto sta in alto: per raggiungerlo bisogna salire. Da Melano fin lassù: ciottoli e verde. Un salire di speranza e di attesa, seppur faticoso: quasi metafora del vivere.

Le cappelle del rosario accompagnano l’ascesa. Alberi e verde e l’ampio spiazzo lassù, dove la chiesetta invita ed accoglie. Serena esperienza di arrivo per poi ripartire: pellegrini per sempre. L’orizzonte è ricco, lo sguardo corre lontano e infine riposa sull’erboso spiazzo di verde della chiesetta: come un ritornare a casa. Un piccolo tabernacolo con l’antichissimo affresco della «Madonna del latte» è documentato fin dal XIV secolo sul colle di Melano. E risalgono agli inizi del ’6oo, in particolare agli anni 1632-33, i primi fatti prodigiosi di cui parlano i documenti: animazione dell’immagine che emana splendore e effonde lacrime (maggio, giugno 1633); prodigi e guarigioni ottenute per l’intercessione della Madonna del Castelletto, il cui nome deriva da un preesistente fortilizio. La devozione e l’entusiasmo sgorgati su quegli avvenimenti fanno nascere il santuario, la cui costruzione inizia nel 1634 su autorizzazione di mons. Caraffino, vescovo di Como.

La chiesa sarà consacrata dieci anni dopo. Stucchi, affreschi, decorazioni; particolarmente prezioso l’altare a colore in marmi di Arzo, Ravenna e Carrara, che fa da cornice alla pala tardogotica raffigurante la «Madonna del latte». L’edificio è rettangolare; sulla navata a due campate e sul coro, volta a botte. Molto riusciti gli intelligenti restauri da poco terminati: hanno ridato alla chiesetta la sua semplicità originale, che diviene bellezza; linee e colori concorrono a tessere una sola armonia. Numerosi gli ex voto, alcuni di sicuro interesse artistico: testimoni di gratitudine e di fede. Diverse parrocchie della regione fanno il loro annuale pellegrinaggio a questo santuario.

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