CHIESA  S. MARIA  ASSUNTA (TESSERETE-BIGORIO)

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La tradizione narra che il bellissimo dipinto della Madonna, eseguito su tavola di cedro e conservato sull’altare maggiore di questa chiesa, fu portato al convento – costruito sull’incantevole poggio del Bigorio nella prima metà del sedicesimo secolo – da un paggio della corte sabauda di Torino, che aveva deciso di trascorrere nel silenzio e nella preghiera gli ultimi anni della sua vita. Nel congedarlo il duca di Savoia gli aveva offerto questo stupendo dipinto attribuito da alcuni a Guercino da Cento, da altri a Pierin del Vaga, compagno di Raffaello, da altri ancora, e con maggiori ragioni, a un artista fiammingo, probabilmente proveniente da Anversa. Rappresenta la Madonna che prende una mela da un bacile e la porge al Bambino, che le sta in grembo.

Il paesaggio sullo sfondo, come uno scenario calmo e soave, sottolinea quel sentimento di pace e di interiorità seria e serena, che già si leggono con immediatezza sul volto della Vergine. La chiesetta del Bigorio, a mezza collina nel verde e in un silenzio che canta la pace, è dedicata alla Vergine Assunta e fu consacrata da San Carlo Borromeo il 15 dicembre 1577.

Pure la costruzione del convento del Bigorio conosce la sua leggenda in rapporto alle controversie sulla sua ubicazione, sorte fra gli abitanti della Capriasca. «A fondamenta già iniziate, le rondini portando ognuna col becco un po’ di calce spenta, costruiscono al Bigorio una colonnetta di calce, alta quasi un metro, del diametro di 30 cm. Ma a Lugaggia i lavori continuano, fin che un giorno un corvo ruba il progetto dalla giacca dell’architetto. Ciò costringe a sospendere il lavoro. Il ritrovamento del progetto in una selva del Bigorio convince la popolazione che la volontà divina è di essere venerata in quel luogo».

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