Il culto popolare nel medioevo

La vitalità religiosa della Germania nel Medioevo fu eccezionale; il culto popolare era quanto mai vivo e i tedeschi del tempo furono dei pellegrini instancabili: non solo si recavano ai tantissimi santuari locali, ma anche verso luoghi lontani, come Roma, San Giacomo di Compostella, Mont-St.-Michel, la Terra Santa. 

La peregrinatio Mariae

Un momento significativo si ebbe durante l'anno mariano del 1954, in cui si tenne una peregrinatio Mariae nazionale: essa si concluse a Fulda (che rappresenta il cuore della Chiesa tedesca) con la consacrazione della Germania al Cuore Immacolato di Maria, fatta dall'allora arcivescovo di Colonia, cardinale Frings.

Da parte loro i protestanti abbandonarono in molti casi la polemica antimariana e riscoprirono la figura della Vergine: nell'immediato dopoguerra, a Darmstatt, sorse addirittura un'associazione analoga a un ordine religioso protestante, ispirata proprio alla figura della Vergine; furono le Sorelle di Maria ad alimentare, fra i protestanti e anche in campo ecumenico, un intenso risveglio spirituale. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella sofferenza...le suppliche  a Maria

Spesso, in momenti critici e di particolare sofferenza,  i cristiani  rivolgono le loro suppliche a Maria, che ha sofferto tanto ai piedi della croce.  Così nel Faust il poeta tedesco Wolfgang Goethe (1749-1832) pone questa preghiera sulle labbra di Margherita, per invocare il conforto della Vergine in un momento di grave afflizione. 

 

 

 

 

 

W. Goethe (da Il Faust) DEL DOLORE REGINA

Oh inchina, del dolore regina, benigno il viso tuo sul mio soffrire! 

La spada dentro il cuore, trafitta dal dolore, in croce guardi il tuo Figlio morire! 

Al Padre alzando gli occhi, in sospiri trabocchi per te e per lui, ché il vostro è un sol soffrire!

Chi sente, come rode nelle mie ossa il dolore? 

Chi, l'ansia del mio cuore?  Chi, la brama e il tremore? 

Lo sai, lo sai tu sola!  Dovunque io vado fuore dolor, dolor, dolore,  entro il mio petto sento! 

Sola appena rimango,  io piango, piango, piango!  E il cor spezza il tormento!

Aiuto!  Aiuto!  Salvami dall'onta e dal morire!

O inchina, del dolor regina, benigno il viso sul mio soffrire!