La
Madonna d'oro di Essen, la cosiddetta "Goldene Madonna",
è un cimelio unico al mondo, incredibilmente conservato durante la Riforma e
nei secoli successivi. Risale all'epoca in cui la "Canonissenstift",
la Congregazione femminile di Essen era retta dall'abadessa Matilde, nipote di
Ottone I il Grande, cioè dal 973 al 1011. La statua in legno di tiglio, alta cm
70 raffigurante la Vergine seduta con in braccio il Bambino, fu rivestita di
placche d'oro, mentre gli "ornamenti" (quali la mela, il libro, il
nimbo), furono ricoperti di pietre preziose, di perle, di smalti e di
filigrana. Nei secoli XIV e XV l'immagine veniva portata in processione per le
vie della città durante le feste religiose più importanti.
Ma,
nel 1561, essa fu posta in un museo, restandovi fino al 1959, quando il
cardinale Franz Hengsbach, vescovo di Essen, la rilevò per collocarla nella
cappella laterale del duomo della città e rimetterla in venerazione. A
conclusione dei festeggiamenti per i suoi mille anni di storia il suddeto
cardinale sottolineava: "Se onorerete la Madre di Dio in questa Europa
che stiamo ora costruendo insieme, non cadremo nella tentazione di cercare un
futuro senza Dio".