Altötting è il principale santuario
mariano di tutta
la Germania del sud, è "la Loreto della Baviera", situato a 95 km da
Monaco, vicino al confine con l'Austria.
Le
sue origini risalgono alla fine dell'impero carolingio, e, secondo una pia
tradizione, ai tempi del vescovo S. Ruperto, ma la statua attuale di Nostra
Signora dei Prati Verdi, scolpita in legno di tiglio ed annerita dal tempo
e dal fumo delle candele, data del XIV secolo e troneggia, in una piccola
cappella
ottagonale, su di un altare d'argento martellato. Due volte all'anno, il
mercoledì delle Ceneri e il Sabato santo, l'immagine viene esposta alla
venerazione
dei fedeli, spoglia dei suoi ricchi ornamenti. Altötting durante il periodo nazista fu variamente
osteggiato, ma non scoraggiò l'affluenza dei pellegrini, che divenne
particolarmente massiccia durante il 1934, anno della canonizzazione del
fratello laico cappuccino Corrado di Parzhnan, per vari decenni sacrestano del
santuario. Durante la seconda guerra
mondiale, negli ultimi mesi del conflitto, il complesso dei santuario corse il
serio pericolo di essere distrutto dall'esercito americano, perché le truppe
delle SS si erano asserragliate nel convento.
Le autorità americane avevano annunciato che avrebbero risparmiato il
santuario, a patto che fosse illuminato durante la notte. L'addetto alla centrale elettrica pagò con
la vita il suo impegno per ripristinare l'elettricità tutte le volte che i
nazisti la toglievano. Negli anni dell'immediato dopoguerra, nella Germania
semidistrutta e piena di profughi provenienti dall'Est, Altötting rappresentò un segno di conforto e di
speranza. Nella
stagione dei pellegrinaggi, suggestiva è la processione "aux
flambeaux" sul fare della sera, che si conclude davanti alla Gnadenkapelle,
la cappella delle Grazie, con la commovente invocazione: "Aiutami, Maria!
Aiutami Maria! Aiuta pure me! Un peccatore è qui dinanzi a tè! O madre di
misericordia, rimanimi vicina nell'ultima agonia!". Ma
ancor più commovente è l'usanza assolutamente unica di portare sulle spalle
una croce di legno e di far tre volte il giro della cappella, pregando e
implorando dalla Madre dei dolori
il perdono dei propri peccati. Nel
corso dei secoli anche re e imperatori hanno praticato tali pie devozioni per
impetrare l'intercessione di Maria sul loro popolo; anzi, alcuni di essi hanno
disposto per testamento che il loro cuore si conservasse in apposite urne
nella "santa cappella" o fossero seppelliti sotto il pavimento, come
21 membri della famiglia regnante di Witteisbach, il pio Tilly, generale
dell'esercito
della lega cattolica contro il re protestante Gustavo Adolfo, e il
principe-elettore Massimiliano I (†1651), che fece deporre sotto la
statua miracolosa, la Gnadenbild, una formula di consacrazione a Maria,
scritta col proprio sangue.
Il Papa Giovanni Paolo II in pellegrinaggio
Dal 1650 si svolge ogni anno un pellegrinaggio a piedi di 500km ( che dura quattro giorni) della popolazione dell’Alto Palatinato per ringraziare la Madonna di aver custodito nella fede cattolica il loro paese e per rinnovare il voto fatto durante le guerre di religione. Il santuario è frequentato da oltre un milione di pellegrini all’anno e, il 19 novembre 1980, vi si è recato anche il papa Giovanni Paolo II.