NOSTRA SIGNORA DI COVADONGA
- Covadonga
La Vergine di Covadonga è venerata tra i monti delle Asturie ed è chiamata familiarmente dalla pietà popolare "Santina di Covadonga".
Si tratta di uno dei luoghi più celebri dell'epopea spagnola, perché fra quei boschi e quelle rocce si combatté una delle prime battaglie della "Reconquista.
Le origini del culto si fanno risalire agli inizi della "Reconquista" delle terre di Spagna occupate dai Mori. Pelagio, re delle Asturie (+ 737), era salito a Covadonga e si era addentrato fra rocce e boschi per battere i nemici. Inseguendo un soldato arabo fin dentro una grotta, aveva là trovato un eremita che lo pregò di non uccidere il nemico per amore della Vergine venerata in quella grotta.
La vittoria che ne seguì (718) fu attribuita alla Vergine e la grotta divenne luogo di pellegrinaggio.
La costruzione della chiesa costituì un serio problema per un punto così ripido e inaccessibile, ma ci si riuscì con la soddisfazione di tutti, che la ritennero opera di angeli.
Ma nel 1777 un terribile incendio distrusse tutto e, a causa dell'invasione napoleonica, la ricostruzione potè essere iniziata solo nel 1874 con alcuni spostamenti, che resero il monte santo di Covadonga uno dei santuari più stupendi del mondo con varie cappelle e grotte, "rivestite dal Creatore di tanta avvenenza", come si espresse Giovanni Paolo II nella sua visita al santuario il 21 agosto 1989. L'immagine di Nostra Signora, "piccola e nobile", ha il Bambino in braccio e nella mano destra un fiore d'oro. Oggi Covadonga è un grande luogo di pellegrinaggio per tanta gente che va alla ricerca di Dio e ha fiducia d'incontrarlo nella solitudine e nel silenzio sotto lo sguardo amorevole della Vergine Maria.