IL CAMMINO DI SANTIAGO DE COMPOSTELA

 

Roncisvalle • Pamplona • Sangüesa • Monasterio de San Salvador de Leyre • Puente la Reina • Estella • Santo Domingo de la Calzada • San Millán de la Cogolla -Burgos • Canción de los Condes • León • Asterga • Santiago de Compostela • Cabo Finisterre • Padrón. 

Seconda per importanza solo a Gerusalemme e Roma, Santiago de Compostela fu una delle principali mete di pellegrinaggio della Chiesa d'Occidente. Posta quasi ai confini del continente, la tomba dell'apostolo Giacomo ha attirato fedeli da tutta Europa. Giungevano sino ai Pirenei per vie diverse, ma, raggiunto Puente de la Reina, confluivano in un unico percorso - il "Camino" - che oggi attraversa parte della Navarra, il Paese Basco, l'area settentrionale della Castiglia e Leon, le Asturie e la Galizia. Lungo questa strada si muovevano gli uomini e la società del medioevo: devozione e arte, pidocchi e pestilenze, briganti e santi marciavano insieme fino ai confini della terra. Ed è proprio il sentire di far parte di una lunga discendenza di viaggiatori ad aggiungere un fremito a questo itinerario di altissimo interesse artistico. Seguendo la via delle cattedrali giungeremo anche noi alle spiagge atlantiche per raccogliere il simbolo dei pellegrini, la "vieira", la conchiglia a larghe valve da riportare in patria.

IL CLIMA

II clima cambia lungo il Cammino dalla zona pirenaica, più fredda in inverno, alla fascia costiera mitigata dalle acque dell'Atlantico. Si è nella parte di Spagna più umida e temperata: sono pochi i giorni molto caldi in estate e le perturbazioni atlantiche si fanno sentire tutto l'anno. 

LE LINGUE

II cammino di Santiago percorre diverse regioni della Spagna dove si parlano differenti lingue: in Aragona lo spagnolo castigliano, nel Paese Basco l'euskera, ovvero la lingua basca, e in Galizia il gallego, un dialetto spagnolo che risulta molto simile al portoghese. 

IL POPOLO BASCO

Nella sua parte orientale il Camino attraversa il Paese Basco. Frutto del riconoscimento ufficiale dell'individualità di questa popolazione, la regione si estende tra i Pirenei e il golfo di Biscaglia e vi viene adottata una doppia toponomastica: al nome delle città in castigliano, la lingua ufficiale dello Stato spagnolo, segue l'equivalente in euskera, l'idioma locale, chiamato dagli spagnoli "la lengua del diablo", sulle cui origini misteriose gli accademici non hanno ancora raggiunto un accordo. Emblema basco è la ikurriña, la bandiera in cui una croce bianca e una croce di Sant'Andrea verde si sovrappongono in campo rosso. Sotto questo vessillo si raccoglie il foltissimo spirito indipendentista di questa gente, che nei suoi aspetti più estremisti ha assunto anche il volto di una vera e propria guerra terroristica contro il governo centrale di Madrid. 

GLI HÓRREOS

Gli hórreos sono le antiche costruzioni in  pietra e legno  edificate su  piccoli pilastri di pietra che       venivano usate come granai. Queste costruzioni a palafitta, che si ritrovano anche in altre zone dell'Europa, permettono di tenere ¡I grano isolato dal terreno in modo da proteggerlo dall'umidità e dagli animali.

I MARATAGOS

La loro città è Asterga, e loro sono un gruppo etnie di origini sconosciute, forse legati a una popolazione dell'Africa del Nord trapiantatasi qui nel VII secolo. La comunità maragata è rimasta omogenea per secoli grazie a matrimoni interni al gruppo che hanno mantenuto vivi gli usi, i costumi e la cultura fino ai giorni nostri. 

IL NOME DI COMPOSTELA

Almeno tre sono le ipotesi sull'origine del nome Compostela. Secondo alcuni significa "composta", cioè ordinata, urbanisticamente equilibrata. Una seconda ipotesi è che derivi dal latino compositium, in riferimento all'antico cimitero cristiano che si trovava dove è poi sorta la cattedrale. Terza e più nota ipotesi: Compostela sarebbe il "campo di stelle" che con il suo bagliore fece scoprire la tomba di san Giacomo a un vecchio eremita.

L’ANNO COMPOSTELANO

Gli anni in cui il 25 giugno, festa di san G¡acomo, cade di domenica sono "anni santi" per Santiago. In questi casi i festeggiamenti per la ricorrenza del santo sono ancora più solenni e spettacolari e a essi si accompagnano particolari indulgenze per i fedeli che si  recano alla tomba dell'apostolo. Il prossimo anno santo giacobeo sarà il Duemila. 

"ITINERARI D'EUROPA" DEL XII SECOLO

Un viaggio lungo e articolato come quello che si deve compiere per raggiungere Santiago necessita indubbiamente di una guida che illustri il percorso, i possibili luoghi di sosta e di ristoro, le città che si incontreranno. Un'idea che ebbero anche i monaci dell'ordine cluniacense. È da Cluny che esce infatti una pubblicazione in cinque volumi dedicata a san Giacomo e al Camino da percorrere per venerarne le spoglie. Ideale per pianificare tempi e  costi e da portare con sé durante il tragitto, il quinto libro della raccolta è il capostipite delle moderne pubblicazioni di viaggio. 

LA CATTEDRALE DI BURGOS

Un tempo le città d'Europa facevano a gara nel costruire la chiesa più bella, più maestosa e più ricca. E tra le città del Cammino di Santiago questa tenzone ha prodotto capolavori come la cattedrale di Burgos. Punto focale dell'assetto urbano, ma anche fastoso segnale visivo per il pellegrino, che ne riconosceva le guglie a chilometri di distanza, la cattedrale assolve benissimo da secoli uno dei suoi compiti primari: far sentire irrimediabilmente piccolo e povero il visitatore attraverso le maestose proporzioni (eredità del gotico francese che proprio attraverso il Cammino di Santiago si propagò in Spaglia) e il patrimonio di opere d'arte di cui sovrani e governatori la dotarono. Per i burgalesi invece la cattedrale è innanzitutto una forte affermazione dell'identità religiosa, dato che Burgos fu per lungo tempo un avamposto del cristianesimo contro la presenza musulmana e dato che proprio nella cattedrale, sotto le volte della crociera, è sepolto l'eroe della"reconquista", il Cid. Tutto ciò ha fatto sì che i burgalesi fossero molto gelosi della propria cattedrale: quando, una fredda mattina del gennaio 1869, il governatore civile, in ottemperanza a una legge, si apprestava a inventariare tutti i beni della loro cattedrale, gli abitanti di Burgos pensarono che Madrid stesse architettando un vero e proprio furto di Stato. Non esitarono a linciarlo.

 

NOTIZIE UTILI :   da prendere nota

·       Ufficio Spagnolo del Turismo in Italia

• piazza di Spagna 55 00187 Roma, tel. 066783106, fax 06 6798272.

• via Broletto 30 20121 Milano, tel. 02 72004617, fax 02 72004318.

·       Ambasciata di Spagna in Italia Largo della Fontanella Borghese 19 00186 Roma, tel. 06 6878172, fax 06 6872256.

·       Ambasciata d'Italia in Spagna calle Lagasca 98 28006 Madrid, tel. 91 5776529, fax 91 5757776. 

QUANDO ANDARE

Il Cammino di Santiago è percorribile in tutte le stagioni. In pieno inverno si possono avere difficoltà, causate da freddo e maltempo, nella zona pirenaica. La vicinanza dell'Atlantico mantiene in generale le temperature accettabili e dunque anche in estate è molto piacevole muoversi. 

FORMALITÀ

Per l'ingresso in Spagna, come per gli altri Paesi europei dell'accordo di Schengen, è sufficiente la carta d'identità. 

VALUTA

L'unità monetaria  è l'Euro  €.

TELEFONARE

• Per chiamare dall'Italia in Spagna comporre lo 0034 seguito dal prefisso locale spagnolo compreso il 9 iniziale e quindi il numero telefonico desiderato.

• Per chiamare dalla Spagna in Italia comporre lo 0039 seguito dal prefisso locale italiano compreso lo 0 iniziale e quindi il numero telefonico desiderato. 

COSA ACQUISTARE

Nella zona pirenaica si trovano il prosciutto stagionato e i salamini freschi che vale la pena portarsi a casa. La zona di Rioja produce vini DOC: Tempranillo e Garnacha sono i più famosi, apprezzati anche all'estero. Ovunque si trovano souvenir e gadget del Cammino e i prodotti tradizionali lavorati artigianalmente, soprattutto quelli in cuoio. 

TIPOLOGIE ALBERGHIERE

Le categorie alberghiere, pur seguendo una diversa classificazione tipicamente spagnola, vengono identificate anche dalle stelle internazionali; da una a cinque. Caratteristici sono i Paradores de Turismo, hotel statali realizzati spesso all'interno di incantevoli edifici storici. Una peculiarità del Cammino è però costituita dalle numerose strutture religiose clic offrono ospitalità a chi viaggia verso Santiago. Nati in parallelo all'affermarsi del Cammino come uno dei principali percorsi di pellegrinaggio d'Europa, questi conventi, seminari, ostelli e convitti si trovano sempre a non più di una giornata di marcia a piedi l'uno dall'altro.

 

INFORMAZIONI:

·       BURGOS Oficina de Turismo plaza Alonso Martínez 7,  tel. 947 203125, fax 947 276529.

·       ESTELLA/LIZARRA Oficina de Turismo calle San Nicolás 1,  tel./fax 948 554011.

·       LEÓN Oficina de Turismo plaza de Regla 4, tel. 987 237082, fax 987 273391.

·       PAMPLONA/IRUÑA Oficina de Turismo Duque de Ahumada 3, tel. 948 220741, fax 948 211462.

·       SANTIAGO DE COMPOSTELA Oficina de Turismo rúa de Vilar 13, tel. 981 584081, fax 981 565178.

 

EVENTI:

·       ASTORGA

Ultima settimana di agosto. Festa di Santa Maria: la patrona della città viene festeggiata con concorsi ippici, corse di tori e danze tradizionali della popolazione dei Maragatos. Due persone in costume tipico per tutta la giornata battono le ore dell'orologio del municipio con mazze di ferro.

·       BURGOS

29 giugno. Festa dei santi Pietro e Paolo: fuochi artificiali, danze, spettacoli e encierros, le corse dei tori, per finire con una grande mangiata a base di aglio.

·       PAMPLONA

6-12 luglio. Festa di San Firmino: è certamente la tradizione di Pamplona più nota nel mondo con la caratteristica corsa dei tori. 

·       SANTIAGO DE COMPOSTELA

25 luglio. Festa del santo patrono: si tratta di una ricorrenza molto sentita che vede un'imponente processione sfilare lungo il Portico Real e attraversare la porta dei Perdoni, ma solo nell'anno del giubileo o nell'anno santo giacobeo, quello in cui il 25 luglio cade di domenica. Per il 2000, anno nel quale si sovrapporranno entrambe le congiunture, sono programmati festeggiamenti fastosi, con un grande numero di manifestazioni culturali e artistiche di vario genere.

·       SANTO DOMINGO DE LA CALZADA

12 maggio. Festa di santo Domingo: le donne del paese, con grandi ceste di pane sulla testa, stanno da una parte, mentre gli uomini dall'altra offrono cipolle alla gente ricordando i miracoli del santo, poi si va tutti insieme a ballare.