TUTTASANTA «PORTATISSA» - Iviron
(Monte Athos)
Quest'icona è del genere dell'Odigitria ed è una della più venerate del monte Athos. Secondo la tradizione apparteneva a una vedova di Nicea (Asia Minore).
Si era al tempo della lotta contro le immagini e la donna la teneva nascosta; ma, nell'anno 829, un soldato la scopri e nell'intento di distruggerla, inferse all'icona un colpo di spada. L'immagine fu colpita al volto e dalla ferita sgorgò del sangue. Il soldato impressionato dal prodigio, si convertì. La buona vedova, per salvare l'icona da ulteriori pericoli, risolse di affidarla al mare. Dopo qualche tempo l'immagine approdò sulla spiaggia nei pressi dei monastero georgiano di lviron, uno dei venti grandi monasteri dell'Athos.
I monaci invano tentarono di collocare l'icona nella loro chiesa, perché essa fu sempre ritrovata sulla porta d'ingresso. Una notte la Vergine apparve al capo della comunità, dicendogli che era venuta per proteggere e non per essere protetta e che le fosse costruita una cappella all'ingresso del monastero.
Ecco il perché del nome di Portatissa (portinaia). La cappella in cui l'icona è ancora venerata, fu così costruita proprio all'ingresso dei monastero.
Nel giorno della festa i monaci, con una solenne processione fino al mare, commemorano il ritrovamento dell'icona. La "Portatissa" è una delle icone più venerate in Oriente, specialmente in Russia e in Serbia.