Márianosztra deriva dal latino "Maria nostra", un appellativo pieno di affetto per indicare la "Grande Signora degli ungheresi".  Il santuario fu fatto costruire, con l'annesso monastero degli Eremiti di San Paolo, nel 1352 dal re angioino Luigi il Grande.  Egli, assieme a sua figlia la beata Edvige, vi si recava spesso a pregare dal vicino palazzo reale di Višégrad.  Quando Edvige andň sposa in Polonia, il re la fece accompagnare da un gruppo di monaci paolini che recavano con sé un'immagine mariana, probabilmente una copia di quella che si venerava a Márianosztra.  Questa immagine diede origine al celebre santuario polacco di Częstochowa, ancora retto dai monaci paolini.  Dopo la sconfitta di Mohács, la bella chiesa gotica e il grande monastero andarono distrutti.  Si dovette attendere il 1711 perché a Márianosztra tornassero i paolini e riprendessero a riedificare il santuario.  La nuova costruzione, nella quale furono utilizzati molti dei resti dell'edificio preesistente, fu inaugurata nel 1728.  L'immagine giunse da Częstochowa ed č una copia molto riuscita della celebre icona polacca.  Al nuovo santuario si verificarono numerosi prodigi e questi fecero nuovamente accorrere folle di pellegrini.  I paolini furono cacciati da Márianosztra nel 1786 da Giuseppe II, e da allora vennero sostituiti con il clero secolare.