NOSTRA SIGNORA  DELLE  LACRIME - Máriapócs

Il santuario di Máriapócs sorge in un piccolo villaggio dell'Ungheria orientale confinante con la Russia. L'immagine che vi si venera è un'antica icona di Maria "Odigitria", che tiene suo Figlio sul braccio sinistro, mentre lo indica con la mano destra. 

La Madre vestita di porpora guida il Figlio, che benedice con la mano destra e tiene con la sinistra un fiore. In alto, nei due angoli, sono dipinte le teste di due angeli e, sotto, un'iscrizione evidenziata durante un restauro degli anni cinquanta spiega: "Io, servo di Dio, ho fatto dipingere questa icona in remissione dei miei peccati". 

L'origine del santuario è dovuta a un miracolo. Secondo la tradizione, il 4 novembre 1696, i fedeli, che assistevano alla santa Messa nella chiesetta greco-cattolica del villaggio, videro la Vergine dell'icona Odigitria versare lacrime. 

Il fenomeno si ripete altre volte fino all'8 dicembre e fu constatato da una folla innumerevole che vi accorreva anche dai paesi vicini. Il parroco basiliano raccolse in un fazzoletto di seta "queste perle preziose della misericordia" e le inviò al vescovo di Eger, György Fenesy, il quale le fece esaminare da testimoni ecclesiastici e civili e, dall'esame, risultò un consenso unanimemente positivo. Il prodigio interessò anche la famiglia reale, per cui l'imperatore Leopoldo I ordinò che l'icona lacrimante della Vergine fosse trasferita a Vienna, nella cattedrale di S. Stefano. 

Nella capitale, questa miracolosa icona incontrò subito una grande venerazione da parte dei fedeli, che la invocavano in ogni necessità e soprattutto nella guerra contro i Turchi, cacciati definitivamente dal territorio austro-ungarico nel 1697. Intanto, a Máriapócs venne collocata una copia e anche questa lacrimò nel 1715, dal 1° al 15 agosto.

 I pellegrini accorsero numerosi e le autorità pensarono alla costruzione di una chiesa nuova più ampia, la quale, iniziata nel 1749, fu ultimata, nel suo interno, nel 1946. 

L'afflusso dei fedeli, durante i due secoli, fu sempre crescente anche in seguito ad una terza lacrimazione, avvenuta nel 1905 e durata più di un mese. 

Nel 1946, in occasione del 250° anniversario del primo miracolo, il cardinale Mindszenty celebrò la santa Messa alla presenza di oltre 200 mila fedeli. Nel periodo comunista, il santuario restò aperto e le persecuzioni incoraggiavano i fedeli a frequentarlo. 

Giovanni Paolo II, durante l'Angelus del 17 agosto 1988, dichiarava che "Máriapócs è un luogo di unità, dove i fedeli di varie nazioni venerano l'amore materno di Maria che si affligge per i peccati dei figli e per essi intercede premurosa presso il divin Figlio Gesù. Si direbbe che essi vadano là per unire le proprie lacrime a quelle della Vergine, per purificarle e fonderle in un'unica offerta con quella salvifica di Gesù Redentore". E riconfermava tali affermazioni nello stesso santuario davanti a oltre 200 mila fedeli nella sua visita pastorale in Ungheria, svoltasi nell'agosto 1991. 

Attualmente l'affluenza dei pellegrini è più intensa nelle feste della 'Natività e dell''Assunzione o Dormizione della Vergine. Le celebrazioni incominciano nel pomeriggio della vigilia e si protraggono fino a tarda notte del giorno della solennità con preghiere liturgiche e private per i vivi e i defunti.