Il grande amore a Maria

II Lussemburgo, uno dei più piccoli Stati d'Europa compreso tra il Belgio, la Francia e la Germania, ma molto noto per i suoi cento castelli, le sue romantiche rovine, il suo tranquillo ritmo di vita, già nei primi secoli del cristianesimo imparò ad  amare la Madonna.

I vescovi Massimimo e Paolino di Treviri, e Remigio di Reims insieme ai missionari di S. Servazio (†348) si adoperarono con lena a sostituire il culto delle dee pagane germaniche, celtiche e romane, come Epona, Arduina, Holda, Diana, Minerva, con il culto della Madre di Dio.

Il primo centro mariano fu a Echternach, poiché nel 697 la badessa d'Oeren donò all'irlandese S. Willibrordo "una cappella dedicata alla Santa Trinità, alla Madre di Dio e agli apostoli Pietro e Paolo".Quando, nel 963, Sigfrido I, conte delle Ardenne, riunì il paese intorno al castello, ex proprietà dell'abbazia di S. Massimino di Treviri, la Madonna fu invocata come "divina Castellana, Regina tutta Santa, immacolata, gloriosa e benedetta". Nel 987, Egberto di Treviri, consacrando la chiesa del Salvatore, fatta costruire dal conte Sigfrido II, dedicò a Maria nella cripta un altare, dove ripose religiosamente una reliquia della veste della Vergine. Nel 1083, il conte Corrado I eresse l'abbazia di Nostra Signora di Lussemburgo e il suo successore Guglielmo una sontuosa basilica. 

La fioritura di Confraternite e Ordini religiosi

Dall'XI al XVI secolo, per una prodigiosa fioritura di Confraternite, Corporazioni e soprattutto di Ordini religiosi, si diffuse sempre più il culto mariano. Benedettini, Cistercensi, Domenicani, Certosini, Francescani, Gesuiti a gara costruirono chiese, dedicarono cappelle, organizzarono feste, moltiplicarono pellegrinaggi in onore della Madonna. In tutto il Granducato ben quattrocento chiese e venti abbazie furono innalzate in onore di Maria. Così pure un gran numero di piazze, strade, villaggi, poderi ebbero il nome della Vergine. Nelle  loro opere i poeti non tralasciavano mai di esaltare Maria e nella liturgia si contava una ventina di sequenze mariane. I Cistercensi consacrarono alla Santa Vergine l'abbazia d'Orval, fondata nel 1132 da S. Bernardo. I Domenicani, entrati nel Lussemburgo nel 1292, vi introdussero subito la pratica del Rosario. Dopo la demolizione del loro convento, avvenuta nel 1542, officiarono provvisoriamente varie chiese, finché si stabilirono nella basilica di S. Michele, a fianco della quale dal 1661 al 1684 esisteva la cappella del "Glacis" (dello Spalto) per i pellegrinaggi alla "Regina del Rosario". Tutti i giorni vi si recitava la corona per impetrare la protezione della Santa Vergine sulla città e solenni processioni avevano luogo nella festa dell'Annunciazione, di Pasqua, dell'ottava del Corpus Domini e della prima domenica di ottobre. 

La devozione al santo Rosario

La devozione del santo Rosario, anche dopo l'eresia di Lutero, prese sempre più piede fra il popolo, grazie soprattutto allo zelo di p. Nicola Leyen, detto il Cusano. Anche oggi, in molte chiese del Paese, il Rosario si dice ogni sera durante la quaresima e il mese di ottobre o di novembre.