La
diffusione della devozione a Maria
Una
prodigiosa fioritura di Ordini religiosi, Benedettini, Premostratensi,
Cistercensi, Domenicani,
Francescani, Carmelitani, Certosini, contribuì a
diffondere e a radicare la devozione a Maria. I Premostratensi, verso la fine del secolo XIII, avevano in Olanda almeno 25
abbazie di monaci e 20 di monache di clausura, dedicate "in honorem
Virginis Intemeratae". Verso la fine del XIII secolo, il loro Capitolo
introdusse la festa della "Concezione di S. Maria", preparata da un
digiuno alla vigilia. Un loro cronista racconta una singolare storia per
dimostrare la rapida diffusione della festa in tutta l'Olanda. Nel 1280, il
decano di Frisia, Hessel, recatosi a Parigi per ragioni di salute e di studio,
un giorno assistette alla Sorbona ad un'accesa disputa tra un macolista
ed un immacolista. Purtroppo il macolista, cioè l'avversario del
privilegio dell'Immacolata, nel giorno consacrato a Maria, divenne
improvvisamente muto. Addolorato, il temerario pianse amaramente e promise, se
avesse riacquistato la parola, di diventare il più strenuo difensore
dell'Immacolata. Mirabilmente esaudito, egli mantenne la sua promessa e,
tornato in patria, si fece l'apostolo del privilegio mariano. Col permesso del
suo vescovo, introdusse la festa e l'Ufficio della divina Concezione in ben
trentatre parrocchie del suo decanato. Fra il 1330 e il 1370 la solennità della
Concezione divenne comune a tutti i centri religiosi dell'Olanda sotto il nome
di festa dell'Immacolata Concezione.
Gli oratori e i teologi francescani
I Francescani, che dal 1228 avevano un primo convento a Bosco Ducale, ribadirono soprattutto nella loro liturgia il concetto della Vergine singolarmente preservata nella sua Concezione da ogni macchia di peccato, e nella Messa, in occasione di feste mariane, adottarono il "Kyrie" ed il "Gloria", che avevano dei tropi speciali esaltanti le glorie di Maria. In uno di essi, pei esempio, si diceva:
"Quoniam tu solus Sanctus,
Mariam sanctificans; tu solus Dominus, Mariam gubernans; tu solus Altissimus,
Mariam coronans". Nella colletta si esprimeva chiaramente l'idea
dell'Immacolata Concezione: "Deus, qui purissimae Virginis Matris Filii
tui conceptionem immunem ab omni contagione peccati praeservare voluisti".
Gli
oratori e i teologi francescani dai pulpiti e nelle scuole insegnavano e
difendevano con tenacia l'Immacolata Concezione della Vergine.
Giovanni Brugman
(ca. 1400-1473), il più celebre oratore olandese della sua epoca, esortava gli
uditori a ricorrere a "quella Madre dolcissima e immacolata, che è l'avvocata
dei peccatori... a quella gloriosa Vergine, che, benché scelta tra le migliaia
delle migliaia e sopra tutti gli uomini, è troppo dolce e misericordiosa
perché respinga i peccatori". Nella sua Vita Jesu più volte nomina
la "immacolata" e "purissima" Signora nostra. Il Figlio di
Dio "ebbe origine dal cuore del Padre suo; per la qual cosa era anche
conveniente che in quanto uomo nascesse da pura e immacolata Vergine".Teodorico
Coelde (ca. 1435-1515), un altro grande oratore, vissuto durante le grandi
discordie civili nelle province dell'Olanda e della Frisia, rifulse per il
singolare ardore di carità verso i corrotti dal funesto contagio. Nel suo
opuscolo Speculum christianum
insegna con semplicità quali sono i misteri da meditare nella recita del
Rosario: anzitutto il "Pater noster" con la sua decina di "Ave
Maria": "Pensate come per tante migliaia di anni si desiderava che
Dio si facesse uomo e ci redimesse; parimenti, come Maria è concepita da S.
Anna senza peccato originale". Così,
nel secolo XV, il vello di Gedeone, simbolo dell'Immacolata Concezione, adornò
in Olanda la catena dei cavalieri del Toson d'oro, portata obbligatoriamente
nelle principali feste di Maria. Molte immagini di Maria, scolpite o dipinte,
portavano in mano un giglio e sotto i piedi un serpente, a simboleggiare la
somma innocenza e santità della Beata Vergine e la sua perpetua inimicizia
contro Satana, il serpente infernale. In tale secolo il culto devoto ed
entusiastico per la Madre di Dio crebbe a dismisura e sembrò che in ogni classe
sociale si fosse stabilita come una gara. La letteratura offriva, secondo la
tradizione dei secoli precedenti, poemi didattici, poesie liriche, spettacoli
allegorici, meditazioni e commenti sui misteri di Maria, tutta una ricca
varietà di forme espressive dell'amore verso la Santa Vergine. Tommaso da
Kempis (1380-1471), autore dell'aureo libro della Imitazione di Cristo, può
essere considerato l'antesignano di questo trionfo della letteratura mariana
per i suoi numerosi e seducenti testi mariani: "O illustre discendente della nobile progenie dei patriarchi..., tu sei
stata predestinata a una concezione senza macchia di genitori amici di Dio, per
diffondere la luce sul mondo, simile ad un'aurora compiutamente serena... O
felice e illibata Vergine Maria, di ogni lode ed onore degnissima, di ogni
amore e ossequio dovuti da tutti gli uomini".
Nelle grandi feste mariane nessun fedele poteva restare inoperoso, perché tutto doveva portare i segni di Maria e dei suoi privilegi sugli altari, nelle pareti e nelle facciate delle chiese, lungo il percorso delle processioni. Nei paesi di campagna decine di campane consacrate a Maria risuonavano in suo onore, mentre si cantavano Vespri e Compieta e il "Salterio di Maria".
Papa
Pio XII Il 5 settembre 1947, a conclusione del Congresso mariano nazionale olandese, svoltosi a Maastricht, i vescovi consacrarono l'Olanda al Cuore Immacolato di Maria ai piedi della "Stella del mare" e Pio XII da Castel Gandolfo nel suo radiomessaggio la invocò fervidamente: "O Maria, Stella del mare, preservate i vostri fedeli dal peccato e dalle afflizioni spirituali; concedete la libertà ai prigionieri, confortate i senza patria e i senza tetto, come pure i poveri e gli indigenti. Non rifiutate la vostra mano soccorritrice a quanti partecipano a questa grandiosa assemblea in onor vostro, e a quanti sono loro uniti di cuore e di spirito, perché una così splendida solennità sia coronata dall'abbondanza delle grazie di Gesù Cristo, vostro Figlio e Re dell'universo, al quale siano gloria ed onore, col Padre e lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli". Papa
Giovanni Paolo II Giovanni
Paolo II, il 14 maggio 1985, visitò il santuario e anch'egli volle rivolgere
alla "Stella del mare" il suo saluto e la sua ardente preghiera:
"Sono lieto di trovarmi qui tra voi, in questo antico santu
Canzone popolare del ‘400 Il Quattrocento olandese ci offre splendidi esempi di canzoni popolari religiose prevalentemente incentrate sulla vita di Gesù, di Maria e dei santi, o volte a cantarne le lodi. Il frammento che segue si colloca in questa tradizione e mescola la canzone della passione a quella del maggio, dell'albero fiorito e della croce; in questo quadro la dolcezza della natura sembra lenire la sofferenza della Madre e del Figlio. Il caro fresco maggio è venuto: vedo la croce tanto in alto ad
essa è appeso un giovane e sotto sta la sua cara madre. Cinque rose stanno sull'albero di maggio e molti altri fiorellini. O nobile anima, ascolta devotamente quanto è dolce il canto dell'usignolo selvatico...
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