La
fede mariana dei grandi navigatori
I grandi navigatori come Vasco de Gama (1469-1524), Alvares Cabral (1476-1520), Alfonso de Albuquerque (1453-1515), Ferdinando Magellano (1480-1521), ed altri, prima dell'inizio delle loro imprese, s'inginocchiavano a Belém, all'uscita del porto di Lisbona, dove s'innalzava una statua di Maria, per promettere alla Vergine di portare il suo culto in tutte e cinque le parti del mondo.
Con uomini di così integra fede cristiana e mariana, accompagnati e sostenuti da
santi missionari, l'Africa, l'India, il Brasile ed altre lontane regioni
poterono ricevere il messaggio evangelico e godere della dolce presenza deloti
con costruzioni di monasteri, di chiese, di altari e di statue in onore di Maria
e contribla Vergine Maria.
Di
ritorno in patria, essi scioglievano i loro vuivano così alla
fioritura sempre più rigogliosa della pietà popolare. Infatti, la "Stella
del mare" per i Portoghesi era già dagli inizi della loro
cristianizzazione la "Stella della vita". I pericoli e le sventure
familiari e nazionali venivano superati col ricorso fiducioso a Maria.
Processioni, digiuni nei sabati e nelle vigilie delle feste mariane,
pellegrinaggi a piedi ai santuari recando i famosi "Cirios"
(ceri votivi), lunghe preghiere, erano molto frequenti e partecipati dalle
masse. Il nome di Maria era il preferito dai genitori per imporlo alle loro
figlie, a volte con l'aggiunta di qualche mistero mariano, come: Maria
della Concezione, dell'Annunciazione, dell'Assunzione. Veniva dato a strade,
piazze, montagne, promontori, isole e soprattutto a chiese parrocchiali e
cattedrali.
La voce dei poeti e degli scrittori
Per l'Immacolata non può essere trascurata la voce dei poeti e degli scrittori, che traggono ispirazione dall'anima popolare e sanno far gustare il fascino proprio di ogni mistero mariano.
Quale
titolo non ha trovato il popolo per invocare e ringraziare Maria: Madonna
dei Miracoli, della Misericordia, della Grazia, della Luce,
dell'Impossibile, della Consolazione, della Vittoria, degli Abbandonati,
dei Rimedi, della Salute, del Soccorso, dell'Agonia, del Pianto,
della Speranza, della Pace.
Diego Bernardes (1530-1596) approfondisce la riflessione: "Fiore delle vergini... , Tu che sei Regina, del Cielo, ma vicina a noi, così attenta a noi, che il tuo rimedio precorre la nostra domanda".
Sa'
de Miranda (1481-1558?), nella sua Canzone a Nostra Signora,
d'ispirazione petrarchesca, spiega ancor meglio il ruolo di Maria, nostra speranza: "O
Vergine delle vergini, come il tempo vola! Tu, nostra sicura speranza, per
tutto il vicinato, quanti lamenti vengono emessi da ogni parte! Quante lacrime
sparse senza ragione! Ma, in ginocchio,
con gli occhi fissi su di te, si comprende che fuori di te tutto è
niente".
Emanuele
Bernardes (1644-1710), padre oratoriano, sembra che attinga dalla sua
contemplazione tutto quanto dice e scrive: "Oh! Chi mi concederà
d'imprimere nel fondo intimo dell'anima un'immagine, un'ombra, un'impronta
della rara bellezza di questa grande Signora! Oh! Se per generosa condiscendenza
di questa stessa Signora - fosse pure il momento d'un batter d'occhio - mi
sopraggiungesse la felicità di godere della sua amabilissima presenza o di
sentire il timbro soavissimo della sua voce! O di vedere il portamento e la
maestosità di questa figlia di Principe... O purissima, o vera Madre di Dio
stesso, sempre vergine, sempre santa, sempre intatta e immacolata nel corpo e
nell'anima! Tutta vestita di sole, Amicta sole, che cosa in te potrebbe
produrre ombra? Più ti studieranno in ogni senso le
intelligenze
più perspicaci, più scopriranno in te perfezioni, pregi, prerogative".
Questi inni in onore della Vergine, raccolti in più di 300 volumi, fino al 1759, rendevano il popolo portoghese sempre più cosciente dell'onnipotenza della sua "Padroneira" e della necessità di rivolgersi alla sua protezione senza limiti di tempo e di spazio. Negli anni della dittatura del ministro Pombal, della guerra civile, dei "pronunciamientos" e della persecuzione religiosa del governo massone del 1910, i Portoghesi non si scoraggiarono, ma nel dolore pazientemente aspettarono, secondo l'espressione di Benedetto XV, "un soccorso eccezionale della Madre di Dio". Infatti, la Vergine non tardò a mostrarsi a Fatima, il 13 maggio del 1917, per lanciare il suo messaggio di penitenza e di pace al mondo intero.
Le apparizioni di Fatima La storia di Fatima è molto nota: ne rileviamo solo i dati fondamentali. Il 13 maggio 1917 Maria Santissima apparve a tre bambini: Lucia, Francesco e Giacinta. Le apparizioni si ripeterono, alla presenza di folle sempre crescenti, il 13 dei mesi successivi, fino a ottobre. La Vergine chiese preghiere e penitenza per la conversione dei peccatori e in particolare per la Russia. Forse nessun'altra apparizione è stata cosi connessa con gli eventi storici e le sorti della pace come in questo caso; il suo messaggio è quindi drammaticamente attuale, a prescindere dall'intensità dei movimento spirituale che da Fatima prende ispirazione. Fatima
“Regina mundi” In
occasione del XXV anniversario delle apparizioni, il 31 ottobre 1942, il papa
Pio XII, in un messaggio radiodiffuso, rispondendo al messaggio di Fatima,
consacrò il mondo al Cuore Immacolato di Maria. La statua del santuario fu
solennemente incoronata con corona d'oro, di perle e pietre preziose il 13
maggio 1946 dal card. legato a latere Benedetto Aloisi-Masella, alla presenza
del presidente della Repubblica, dei membri del Governo e di quasi un milione
di pellegrini. Dopo tale incoronazione la Madonna di Fatima, la Regina
mundi, incominciò ad andare "pellegrina" attraverso i cieli e i
mari dei cinque continenti per sostare infine, nel gennaio del 1951,
vicino alle torri del Cremlino, in un'abitazione antistante alla piazza
"Rossa". Il
terzo segreto di Fatima Così,
in tutto il mondo cattolico si diffuse l'usanza di dedicare cappelle, edicole o
immagini murali alla Madonna di Fatima, di praticare una devozione integrale
al Cuore Immacolato di Maria con la recita quotidiana del santo Rosario e con
l'offerta del primo sabato del mese e dei primi sabati di cinque mesi
consecutivi, e soprattutto si diede grande pubblicità al cosidetto "terzo
segreto", pubblicato solamente
da Giovanni Paolo II il 13 maggio 2000. In questi ultimi anni, su questo terzo segreto si è scritto e parlato molto, servendosi di lettere di suor Lucia, di insistenti appelli alla conversione da parte di sacerdoti e di Giovanni Paolo II e di castighi in corso di sviluppo nel mondo. Poiché molti punti del messaggio di Fatima si sono verificati alla lettera: la guerra del 1939, la bolscevizzazione del mondo, le persecuzioni contro la Chiesa e il papa (attentato in piazza S. Pietro a Giovanni Paolo II il 13 maggio 1981); il crollo del comunismo (1989), i sommi pontefici gli hanno riservato grande importanza e sincera credibilità. ( fine pagina è stato trascritto un articolo apparso sulla rivista "Madre di Dio" - luglio 2000, per un'approfondita riflessione su questo argomento) .
|
Papa
Paolo VI
Papa
Giovanni Paolo II Giovanni Paolo II vi arrivò una prima volta il 13 maggio 1982 per ringraziare la Madonna di averlo miracolosamente salvato dall'attentato dell'anno precedente e per rinnovarle solennemente la consacrazione del mondo, di tutti gli uomini e di tutti i popoli. Vi ritornò una seconda volta il 13 maggio 1991, decimo anniversario dell'attentato, ancora per ringraziare la Vergine per sé e per la recente caduta del comunismo e per supplicarla di ottenere finalmente all'umanità dal suo Figlio un lungo periodo di pace. Giovanni Paolo II ritornò per la terza volta il 12-13 maggio 2000, per beatificare i pastorelli Francesco e Giacinta e per rivelare la terza parte del segreto. II santuario di Fatima porta quindi un messaggio del cielo per la salvezza degli uomini e in tutto l'arco dell'anno, per l'affluenza di milioni di pellegrini, dà uno spettacolo di fede travolgente, di vera e propria esplosione del soprannaturale. Fatima parla alla ragione con i fatti e fa crollare d'incanto l'ateismo e l'indifferenza più squallida. Nell'ambito del santuario, la parola '"miracolo" è sulle labbra di tutti: degli umili come degli uomini di scienza.
Il poeta cattolico Correia d'Oliveira (1879-1960)
INNO A NOSTRA SIGNORA DELLA CONCEZIONE DI
VILLA VICIOSA O Signora, che vieni donde sei venuta come fiamma
ad accendere un nuovo focolare... O Regina del Cielo: le regine hanno come patria quella dove vanno a regnare. Dalla tua culla al trono lusitano non c'è stato affatto cambiamento: Maria della Terra Santa! Terra di Santa
Maria! Signora dell'Immacolata Concezione, mistero
fiorito il cui profumo il Portogallo sentì ben prima che divenisse essenza a Roma.
|