Madre
di Dio, Regina e Patrona
A
partire dal secolo XIII la Madre di Dio
è Regina e Patrona della nazione romena. Infatti, il 60% delle chiese è
dedicato a Maria e il numero delle icone miracolose, che rappresentano dei veri
e propri santuari, raggiunge le diciotto unità.
Con
le icone, la pietà mariana popolare
Attraverso
le icone si svolge la pietà mariana popolare. In ogni casa, sia del povero sia
del ricco, se ne trovano, ornate di stoffe più o meno preziose, circondate da
basilico ed evidenziate di giorno e di notte da una lampada, alimentata da puro
olio. Vicino all'icona familiare, le madri conservano la loro corona di sposa,
benedetta in chiesa durante il matrimonio religioso, come pegno sacro e
ricordo sempre vivo di quell'unione per la vita avvenuta ai piedi dell'altare
della Vergine. Davanti all'icona ogni madre s'inginocchia, la sera, con i suoi
bambini per recitare insieme le più belle preghiere a Gesù, alla Madonna e
all'Angelo custode, la fa baciare e la incensa. Un'usanza, che sembra
superstizione più che devozione, è quella di portare addosso, cucito sulla
maglia o sulla camicia, un librettino detto "il segno della Madre
Santa", contenente il racconto della Passione di Gesù e dei dolori di
Maria. Con tale specie di "reliquia" si è sicuri di ottenere la
protezione contro i mali dell'anima e del corpo. Questa fiducia verso
l'onnipotenza misericordiosa della Madre di Dio può essere avvertita perfino da
un turista distratto, quando sulla strada o sul treno, in caso di sciagure o di
mal tempo, si sente risuonare alle orecchie le invocazioni: "Madre Santa,
aiutami! Mammina Santa, non abbandonarci! C'è la Madonna per noi!".
Le
feste mariane
Le
feste mariane sono ottime occasioni di incontri tra i fedeli della stessa fede
e di emulazione nelle suppliche alla potente intercessione della comune
"Patrona". Il calendario liturgico, che ha inizio il 1° settembre
conformemente all'antico uso bizantino, si apre con la festa della
"Sinassi di Nostra Signora di Moiseiu" per commemorare un'apparizione
della Vergine nell'864 presso il monastero di Moiseiu. L'8 settembre è indicata
la "Natività della Madre di Dio", mentre il 21 novembre la
"Presentazione" e il 9 dicembre la "Concezione". Ma la
festa più solennizzata è la Dormizione o Assunzione al 15 agosto,
preparata anche con digiuno e astinenza e con preghiere pubbliche e private
dense di significato, come la seguente: "Al tuo parto, hai conservata la
tua verginità; al tuo trapasso, non hai abbandonato il mondo, o Genitrice di
Dio. Sei passata alla vita, tu sei la Madre della vita. Per la tua
intercessione,
libera le nostre anime dalla morte".
Un
popolo votato alla difesa della cristianità
Nelle tempeste politiche e religiose della storia, occupazioni straniere, scisma di Costantinopoli, calvinismo, luteranesimo, comunismo, atroce persecuzione degli anni 1948-1952, i Romeni, grazie al loro ardente amore verso la Vergine, hanno dimostrato di essere uno dei popoli più religiosi dell'Europa, capaci di sacrifici inauditi per la difesa delle loro coscienze cristiane. Dopo la rivolta popolare contro la dittatura di Nicolae Ceausescu, nel 1989, si è avviato un lento processo di democratizzazione con la piena libertà religiosa, che ha permesso di riorganizzare le associazioni mariane sotto la guida degli Ordini e delle Congregazioni religiose, quali i Gesuiti, gli Agostiniani dell'Assunzione, i Francescani, le suore della Madre di Dio, dell'Assunzione, di Nostra Signora di Sion, le Suore povere di Nostra Signora.
Il
culto mariano nella letteratura Un culto mariano così radicato nel cuore di un popolo doveva necessariamente trovare, lungo il corso dei secoli, una vasta rispondenza nella letteratura. Fin dagli inizi si trovano testi mariani ispirati alla mitologia antica, ai vangeli apocrifi, alle tradizioni e leggende popolari: La Madre del Signore e il ragno. L'adolescenza della Santa Vergine, II viaggio della Madonna all'inferno. II sogno della Vergine, II dramma della Vergine.
Il
poeta e romanziere Tudor Arghezzi Il
poeta e romanziere contemporaneo, Tudor Arghezi (1880-1967), ha espresso il suo
amore mistico verso la Santa Vergine nelle varie raccolte di poesie liriche e
in alcuni romanzi, ai quali ha dato per titolo: Icone di legno e la Porta
nera (1930), Gli occhi della Madre del Signore (1934), II cimitero dell'Annunciazione
(1936).
Il
grande poeta Mihail Eminescu Nel secolo del Romanticismo, visse il più grande poeta romeno, Mihail Eminescu (1850-1889), il quale riservò alla Vergine alcune poesie profondamente originali per sentimento e musicalità. Una sua preghiera alla Vergine tradisce il grido di soccorso di un naufrago verso la Stella del mare:
"Levati su di me, o dolce Luce, come nel mio sogno celeste di un tempo; Oh!, Madre Santa, sempre Vergine, Vieni nell'oscurità dei miei pensieri. Oh!, non lasciar morire la mia speranza, nonostante la profondità oceanica delle mie miserie. Il tuo sguardo pieno di calde lacrime, misericordioso, discenda su di me. Straniero
fra tutti, disperato nella sofferenza, Profondo del mio niente, Non
credo più a niente, non ho più forza. Restituiscimi
la giovinezza, rendimi la fede, E riappari dal tuo cielo di stelle. Perché io t'adori ormai eternamente, Maria".
La
preghiera del poeta romantico Mihail Eminescu Questa preghiera è stata ritrovata fra le carte del grande e sfortunato poeta romantico Mihail Eminescu (1850-1889) morto in una clinica psichiatrica. Attraverso le parole dolenti del poeta, viene espresso il dolore del suo popolo e nello stesso tempo la sua grande fiducia nella Vergine, invocata con i titoli propri della liturgia.
“Ti eleggiamo a nostra Regina e in ginocchio ti preghiamo: esaudiscici, salvaci! Sii lo scudo della nostra forza, sii
il muro della nostra salvezza. Si
posi su di noi il tuo venerato sguardo. O
Madre tutta pura, o sempre vergine Maria. Noi
che per la pietà di Colui che è santo viviamo sotto il sole qui sulla terra supplichiamo
la misericordia della stella del mattino dei mari: ascolta
i nostri lamenti, Regina al di sopra degli angeli. Mostrati
a noi nella caligine come luce chiara e dolce. o Madre tutta pura, o sempre vergine Maria”.
Giovanni Paolo II Nell'aprile del 1999 la Romania ha ospitato una storica visita di Sua Santità Giovanni Paolo II. E' stata la prima visita di un papa in un paese ortodosso dai tempi dello scisma di oriente del 1054. |