SAN PIETROBURGO  E  LE VILLE  IMPERIALI

 

San Pietroburgo • Petergof (Petrovdorec) • Carskoe Selo (Pŭskin) • Pavlovsk • Razliv • Repino • Komarovo.

Pietro I, zar geniale e tremendo, impose al proprio sconfinato regno la prova più diffìcile e crudele: l'esame del mondo. Lo costrinse ad accettare una nuova capitale nel mezzo di una landa desolata e ghiacciata, un acquitrino che però conduceva al Mar Baltico, ritenuto porta d'accesso alla Modernità. Benché una parte del Paese, riottosa e ostinata, volesse continuare la sua storia di sempre, San Pietroburgo si propose quale "Finestra sull’ Europa" della Russia, sviluppandosi come porto e assumendo un aspetto occidentale. Vi fiorì la grande stagione della letteratura russa, che molto influenzò la cultura di un'Europa da cui a sua volta provenivano le idee politiche che infiammarono la città. San Pietroburgo, con i suoi palazzi, i suoi miti e le sublimi pagine che la descrivono, è così diventata la più grande dichiarazione d'amore all'Europa. 

IL CLIMA

La quotidiana sopportazione del clima della propria città è il pegno che ogni pietroburghese deve pagare alla natura, offesa e piegata dalla superbia di chi volle una capitale là dove era previsto vi fossero solo paludi e ghiaccio. L'inverno è terribilmente lungo, umido e buio; la primavera sporca, con le strade ricoperte dal guazzo fangoso della neve che si scioglie e che talora si trasforma in pantano; l'autunno di grande fascino, ma sempre troppo breve e sfuggente; l'estate, quando non si dimentica di comparire, spesso si corazza di una cappa afosa. Ma anche leggi naturali tanto dure conoscono generose eccezioni e sanno regalare ad "autoctoni" e turisti giornate di una bellezza struggente praticamente in ogni stagione dell'anno. 

LE NOTTI BIANCHE

Ricompensa breve ma sublime ai lunghi mesi di nostalgia per la luce del sole, le notti bianche caratterizzano il periodo compreso tra metà giugno e metà luglio. Sono dovute alla latitudine molto settentrionale della città, che conosce a causa di ciò giornate assai brevi in inverno e molto lunghe in estate. Nella notte tra il 21 e il 22 giugno si svolge  lungo le sponde del grande fiume Neva la festa più bella, con  decine di migliaia  di giovani che cantano e ballano fino al mattino, mentre i colossali ponti mobili si alzano permettendo il passaggio delle navi mercantili che vengono e vanno fra il lago Ladoga e il golfo di Finlandia. 

 

LE ALLUVIONI

Hanno segnato in profondità la storia della città, provocando nel passato drammatiche catastrofi con morti innumerevoli e spaventose distruzioni. Curiosamente, le più terribili si sono verificate finora secondo un andamento rigorosamente ciclico, il ventiquattresimo anno di ogni secolo. La loro causa è imputabile ai venti impetuosi e alle forti correnti marine che impediscono all'acqua dei lenti fiumi di raggiungere il golfo di Finlandia. Negli ultimi decenni è stato ideato e realizzato un colossale sistema di dighe in mare aperto che pare aver scongiurato in maniera definitiva il pericolo che fiumi e canali fuoriescano dal proprio letto.

LA FONDAZIONE

Pietro I, detto il Grande, volle che la nuova città  da lui fondata nel 1702 come piazzaforte militare per il dominio del territorio compreso tra  il golfo di Finlandia e il lago Ladoga diventasse la capitale della Russia allo scopo di neutralizzare la potentissima e infida corte che gravitava intorno al Cremlino moscovita. Grazie a San Pietroburgo lo zar poté inoltre trarre i massimi vantaggi strategici  e commerciali  della  vittoria nella grande  guerra del Nord (1700-1721), in seguito a cui la Russia si proponeva alla ribalta della scena europea come forza egemone in sostituzione della Svezia sconfitta.

I TANTI NOMI  DELLA CITTA'

Non ha mai potuto essere se stessa, ha sempre dovuto rappresentare un simbolo, una sfida. Fu chiamata Sankt Peterburg perché in quel suono straniero trovasse l'intraprendenza germanica. Divenne Pietrogrado, quando servì una grande capitale slava da contrapporre ai tedeschi nemici. Poi Leningrado, la città simbolo del Paese dei soviet, dedicata al padre della rivoluzione. Oggi è di nuovo San Pietroburgo, perché sia testimone della volontà di "riprendere un cammino traumaticamente interrotto nel 1917". Una sequela di nomi imposti dall'alto, talora profondamente lontani dall'orecchio dei russi e dalle loro vere aspirazioni. Con quello spirito sottilmente ma pervicacemente polemico che li caratterizza, molti abitanti della città, soliti chiamarla Pietroburgo in epoca sovietica, amano oggi dire di essere leningradesi. 

PIETRO I

Ammirò l’Europa a tal punto da essere considerato il padre di tutti gli “occidentalisti”, cioè di quei russi, che indipendentemente dal proprio credo politico, hanno operato per rendere il Paese parte integrante della cultura del continente. Leone in battaglia, politico coraggioso e innovatore geniale, era però anche un uomo autoritario e violento, antesignano di quelle tragiche figure della storia e della letteratura russa schiave dell’Idea. Ebbe una vita costellata di episodi foschi, che lo videro vittima e carnefice: nel 1682 fu costretto a fuggire da Mosca insieme  alla madre perché la sorella  aveva ordito un complotto per ucciderlo e impadronirsi del potere; già zar vittorioso, spinse al suicidio il proprio figlio, lo zarevič Aleksej Petrovič, il quale si opponeva al rinnovamento dello Stato. 

le rivoluzioni

Negli anni del potere sovietico, l'ufficialità chiamava la città "culla delle tre rivoluzioni", in ricordo dei fatti del 1905 e del 1917. Già prima della presa del potere da parte di Lenin (7 novembre, ma per il vecchio calendario 25 ottobre 1917), in quello stesso anno c'era stata una sollevazione che aveva deposto l'autocrazia zarista portando alla formazione di un governo di ispirazione liberale (rivoluzione di febbraio). Nel 1905 c'era stata invece un'insurrezione seguita alla "domenica di sangue", allorché un pacifico corteo di operai era stato falciato dalle mitraglie zariste, che aveva condotto alla costituzione del primo parlamento della Russia, detto Duma. 

L'ASSEDIO

Dall'8 settembre 1941 al 27 gennaio 1944 l'esercito tedesco strinse la città in una  morsa che impedì ogni rifornimento: nei 900  giorni dell'assedio, a Leningrado morirono di freddo e di fame 470.000 civili. Il  ricordo di quell'incubo interminabile aleggia ancora sulla città - nessuno può e vuole dimenticare - e, per riguardo verso chi tanto patì, il nome di Leningrado verrà sempre pronunciato con rispetto da ogni russo, anche dal più acceso anticomunista. 

LA LETTERATURA

Uomini di sottile ingegno sostengono che la nascita della grande letteratura russa e quella di San Pietroburgo sono legate. È un'ipotesi affascinante che può fornire un'importante chiave di lettura per comprendere la Russia e la sua arte. Già da semplici lettori stranieri, comunque, non si può non notare come nei maggiori interpreti della letteratura russa (si citino per tutti Gogol' e Dostoevskij) la città venga non solo minuziosamente descritta, ma anche trasfigurata in un luogo metaforico universale ed eterno.

 

 

NOTIZIE UTILI :  da prendere nota

·       Comitato Statale della Federazione Russa per lo Sport e il Turismo via Tirso 90 int. 10 00198 Roma tel. 06 8553892 fax 06 8557749.

·       Ambasciata di Russia in Italia Ufficio Consolare  via Nomentana 116 00161 Roma tel. 06 44235625 fax 06 44234031.

·       Consolati Generali di Russia in Italia

• via S. Aquilino 3 20148 Milano, tel. 02 48706041  fax02 4812445.

• via Pescelto Girardelli  16  16167 Genova-Nervi tel. 010 3726304.

·       Ambasciata d'Italia in Russia Denežnyj pcreulok 5 Moskva tel. 095 2451533 fax 095 2415814.

·       Consolato Generale d'Italia a San Pietroburgo Teatral'naja ploščad' 10 Sankt Peterburg tel. 0812 31233217 fax 0812 3122896.

QUANDO ANDARE

II periodo canonico del viaggio è la prima parte dell'estate, quando impera la magia delle "notti bianche" e la temperatura è mite. Non meno bella è la città in gennaio e febbraio, quando la colonnina di mercurio può cadere in picchiata, ma ogni cielo è uno spettacolo affascinante e insolito, sia che vi regnino i turbini di neve, sia che nell'aria tersa scintillino le guglie dorate sui fiumi ghiacciati. Breve e sfuggente, perciò ancor più sottilmente romantico, è l'autunno dorato cantato dai poeti, quei giorni di settembre in cui gli alberi salutano l'estate prima del lungo inverno, vestendosi di raffinati e caldi colori.

FORMALITÀ

Per entrare in Russia bisogna essere muniti di un passaporto valido e di un visto, di cui si occupa l'agenzia turistica se si tratta di viaggi organizzati. Il visto individuale si ottiene nelle sedi consolari russe in Italia dietro presentazione o di un invito ufficiale di un cittadino russo oppure di una prenotazione alberghiera. 

VALUTA

L'unità monetaria della Federazione Russa è il Rublo, diviso in 100 Copechi. Si trovano in circolazione banconote da 5, 10,50, 100 e 500 Rubli, e monete da 1, 2, 5 Rubli e da 1, 5, 10, 50 Copechi. Il Rublo non è convertibile. Anche se molti prezzi sono espressi in Dollari, tuttavia i pagamenti in Russia sono consentiti solo in moneta locale. Un Dollaro vale al momento (fine di aprile 1999) circa 25 Rubli.

FUSO ORARIO

II fuso orario russo è avanti di due ore rispetto a quello  italiano. Questa differenza resta invariata in estate in quanto anche in Russia vige l'ora legale.

TELEFONARE

• Per chiamare dall'Italia in Russia bisogna comporre il prefisso internazionale 007, quindi il prefisso   locale compreso lo 0 iniziale (quando è presente) e infine il numero telefonico desiderato.

• Per chiamare dalla Russia in Italia comporre il numero 8, attendere il segnale continuo e quindi comporre il prefisso internazionale 1039, seguito dal prefisso locale italiano compreso lo zero iniziale, e infine il numero desiderato.

COSA ACQUISTARE

Davvero ampia è la varietà di proposte dell'artigianato più tradizionale, dagli scialli variopinti agli oggetti in cartapesta laccata, ai giocattoli in legno, alle camicie in lino che un tempo indossavano i contadini. Tutti questi prodotti sono spesso molto belli e non necessariamente costosi, ma, al pari dello squisito caviale, possono essere reperiti un po' ovunque in Russia. Tipicamente pietroburghese è invece la produzione di gioielli in argento cesellato e smaltato, che risale a Fabergé. I pezzi originali del maestro sono oggi difficilmente reperibili e si rischia seriamente di farsi rifilare un falso quando si cerca di acquistarne uno, ma non mancano giovani gioiellieri che, ispirandosi al suo stile, realizzano opere raffinate e prestigiose. Pietroburgo è anche il tradizionale mercato dell'ambra, proveniente dai vicini Paesi baltici e dalla zona di Kaliningrad.

TIPOLOGIE ALBERGHIERE

Città visitata da un turismo d'elite, Pietroburgo ha un numero consistente di ottimi hotel, qualche soluzione abbastanza vantaggiosa e più che decorosa e una serie di alberghi a poco prezzo da cui è meglio restare il più lontano possibile. La ripartizione in categorie e affidabile e viene curata da un ente preposto.

EVENTI:

·       SAN PIETROBURGO

Carnevale. Maslenica: un'antichissima festa che ha conosciuto un grande risveglio di interesse popolare è il Carnevale, Maslenica in russo. Le sue origini sono ancestrali e si ricollegano al culto del sole, anche se dopo l'evangelizzazione del Paese è stata ricondotta nell'alveo della tradizione cristiana. Si potrebbe pensare che il rigido clima russo precluda ogni possibilità di festeggiamento pubblico della Maslenica e che ci si ritrovi solo nel caldo delle case, a cena con amici e parenti. Tuttavia, malgrado l'inclemenza del tempo, è parecchio diffuso l'uso di organizzare anche feste all'aperto, con il tè preparato nei grandi bollitori tradizionali russi (samovar), le danze, la musica, le gite in trojka, la slitta tirata da cavalli, e i grandi falò in cui si bruciano pupazzi di paglia che simboleggiano l'inverno. Un ineluttabile tributo alla tradizione sono inoltre le colossali mangiate di bliny, frittelle tonde che simboleggiano il disco solare, anticamente consumate solo durante la festa della primavera e nei banchetti funebri. Molto gustose anche con un semplice velo di burro spalmato sopra, vengono di solito preparate con un ripieno di carne o di funghi o, nella versione dolce, con la marmellata o la smetana (una sorta di panna acida) e il tvorog (un latticino simile alla ricotta fresca). Squisiti sono i bliny con burro e caviale.

Pasqua ortodossa. Si celebra la domenica dopo il plenilunio successivo all'equinozio di primavera, Per i russi è la festa religiosa più importante. Gli ortodossi più devoti vi giungono dopo un lungo periodo di privazioni alimentari, che prende avvio subito al termine della Maslenica. Inizialmente rinunciano alla carne, poi anche a uova e latticini e, infine, dal Venerdì Santo alla domenica, osservano un digiuno assoluto. La cerimonia religiosa della Pasqua viene celebrata alla mezzanotte del sabato, dopo un'intera serata di veglia e preghiere. La liturgia termina con la processione della croce che il pope, seguito dai fedeli, compie attorno alla chiesa.

27 maggio. Il giorno del compleanno della città si festeggia con rievocazioni e spettacoli in costume nella fortezza di Pietro e Paolo, là dove Pietro il Grande tracciò il solco di fondazione. Si organizzano inoltre spettacoli di prosa e concerti.

Seconda metà di maggio-fine giugno. Festival delle Notti Bianche: in occasione del prodigio di cui la città è testimone, si tiene una rassegna teatrale e canora in vari spazi, fra cui il celebre teatro Mariinskij, in cui si esibiscono grandi ospiti stranieri accanto ai migliori ballerini e cantanti russi.

Ultima domenica di luglio. Giorno della marina militare: è la vera grande festa di San Pietroburgo, più ancora dell'anniversario della sua fondazione. Ciò trae origine dal fatto che la città fu edificata per promuovere lo sviluppo della flotta da guerra e che molti dei suoi figli compiono il servizio militare nella marina. La festa è molto sentita da tutta la popolazione, con i giovani che ballano e cantano per le strade, mentre le enormi caserme si svuotano e migliaia di ragazzi con la maglietta a strisce orizzontali bianche e blu e il cranio rasato camminano felici, orgogliosi, e anche un po' brilli, per le strade. La Neva diventa un enorme museo della marineria all'aperto, con imbarcazioni militari, da pesca e da diporto che la navigano in parata.