La Serbia, di religione in
prevalenza ortodossa, è conosciuta nel mondo internazionale per il suo
tempestoso passato durante la lunga dominazione turca e per le sue guerriglie
sanguinose in seno alla disgregata Federazione Jugoslava, realizzata da J. Broz
Tito dopo la seconda guerra mondiale.Per molto tempo la Serbia fu ripartita in
due principati patriarcali, quello di Rascia e quello di Zeta sotto il dominio
bizantino. Verso la fine del secolo XII
acquistò la sua entità statale con Stefano Nemanja, che riuscì a fondare un
regno autonomo. Questo re, al termine
della sua vita, imitato dalla regina Anna, si ritirò nel monastero di
Studenica, dedicato alla Vergine Maria.
Essi erano stati preceduti dal figlio Sava, che ebbe poi un'importanza
fondamentale nella storia della nazione. Dopo qualche anno di vita monastica in
patria, padre e figlio sentirono il richiamo del monte Athos, dove fondarono il
monastero di Chilandar, anch'esso dedicato alla Vergine Maria; questo monastero,
abitato ancora oggi da monaci serbi, avrebbe rappresentato per molti secoli
il cuore spirituale e culturale della Serbia stessa.
Le cronache del tempo narrano numerosi gesti di pietà
mariana compiuti dai due illustri e santi monaci.
L’icona delle “Tre mani”
Il monaco Saba fece un pellegrinaggio in Terra Santa, nel
corso del quale, fra le altre reliquie, acquistò un'icona famosa, che diventerà
in seguito il "palladio" della Serbia. Si tratta dell'icona detta delle «Tre mani», che secondo la
tradizione appartenne a san Giovanni Damasceno (†749): la terza mano sarebbe un
ex voto applicato dal santo sull'icona come riconoscenza perché la sua mano
destra, amputatagli dai nuovi dominatori arabi, gli si sarebbe prodigiosamente
riattaccata al braccio. Nel 1219 Saba fu richiamato in patria per dar vita alla
Chiesa "autocefala" (autonoma) serba: si trattò di un evento di
grande importanza, perché da quel momento la vita religiosa e anche culturale,
sotto l'influsso del monachesimo, avrebbe avuto un grande sviluppo, tanto che
la Serbia nel campo delle Chiese ortodosse per un certo periodo finì per
acquistare un ruolo di guida. Saba, in breve tempo venerato come santo, portò
con sé l'icona delle «Tre mani» e la collocò nella cattedrale di Skopje. Sarebbe rimasta lì fino alla caduta della
Serbia sotto il dominio turco, quando, per precauzione, fu riportata nel
monastero di Chilandar, sul monte Athos, dove tuttora viene venerata; in tale
monastero la Vergine è ritenuta l"'igumena", ossia l' abbadessa e il
monaco che regge di fatto il monastero viene considerato come il vicario della
Vergine.
Dalla prosperità al declino
Il periodo di prosperità ed espansione territoriale che la Serbia attraversò dopo Saba, nei secoli XIII e XIV, fu seguito da una fase di debolezza e di frammentazione in entità politiche feudali; ne approfittarono i turchi per continuare la loro avanzata nei Balcani, iniziata verso la metà del 1300, e per sconfiggere definitivamente i serbi a Kosovo nel 1389. La conquista turca creò un tale scontento fra la popolazione serba da indurla in parte a rifugiarsi nei paesi confinanti. A partire dal 1557 essa trovò un importante centro di unità e resistenza nel patriarcato di Pec. A fine 1500 e per tutto il 1600 vi furono vari tentativi di ribellione. I moti indipendentisti continuarono anche nel 1700 e nel 1800, secoli in cui la Serbia fu sottoposta alternamente all'influenza turca e austriaca e, in seguito al congresso di Berlino del 1878, il Paese riuscì ad approdare con il Montenegro alla piena autonomia. Il congresso lasciava però insoddisfatte le mire di Grecia, Bulgaria e Serbia nei confronti della Macedonia; sottomessa da lungo tempo ai turchi, dopo la prima guerra mondiale essa venne spartita tra Albania, Bulgaria e Serbia.
Si forma la Iugoslavia
Un nuovo rivolgimento politico e amministrativo si ebbe nel 1929, quando la Serbia, unitamente alla Croazia e alla Slovenia, assunse il nome di Jugoslavia. La difficile intesa fra le diverse etnie di questa regione, spesso contrapposte per motivi religiosi oltre che economici, ha iniziato a incrinarsi nel 1989 e lo smembramento della Repubblica federativa è sfociato nella tragica guerra civile che ha insanguinato questo sfortunato Paese.