Il Santuario sorge di fronte allIsola Comacina in un luogo completamente isolato, circondato da prati, uliveti e boschi e si presenta ai pellegrini come un poggio da cui si ha il panorama di tutto il centro del lago di Como : Tremezzo, Bellagio, Varenna con in lontananza le "Grigne" di Lecco e le prime cime imbiancate delle Alpi.
Allesterno, il Santuario colpisce il visitatore per il caratteristico campanile, costruito in blocchi di granito, a picco sulla valle e che caratterizza lintero complesso architettonico con la sua significativa presenza.
Linterno della chiesa è a una sola navata divisa in quattro campate con altrettanti archi corrispondenti con capitelli di ordine ionico ed è decorato da stucchi e affreschi.
Due porzioni di parete parallele alla
facciata con due pilastri corinzi sostengono larco di accesso al coro
costruito tra il 1709-1730 nel cui centro si eleva, su marmi pregiati, lAltare maggiore sormontato da un tempietto sostenuto da
quattro colonne.
Sopra lAltare laterale di destra vi è una tela del pittore F. Grandi della fine dell800 rappresentante S. Giuseppe. Il quadro, che si trovava su un altare della Basilica vaticana, fu donato al Santuario durante il pontificato di Giovanni XXIII.
A sinistra, nella Cappella votiva del Santuario, è conservata lantica statua della Madonna in marmo bianco.
Sopra laltare laterale di sinistra è affrescato il dipinto miracoloso "La Vergine con il Bambino e S. Eufemia" . La figura di S. Eufemia, patrona della vicina Parrocchia di Isola, è stata dipinta sopra limmagine originale di un frate orante.
Oltre ad un interessante organo del 700, in sagrestia spicca un monumentale armadio in noce massiccio del 1711.
Oltre allantica e miracolosa statua di marmo bianco della Beata Vergine del Soccorso, sono di particolare bellezza i quattordici tempietti in stile barocco che ornano per un chilometro il percorso del viale che porta al Santuario.
Allinterno racchiudono scene con statue in stucco e terracotta di grandezza naturale e con affreschi della vita di Gesù e della Madonna, ricordati nei misteri del Rosario.
Queste raffigurazioni sono molto
suggestive e servono a preparare lanimo del pellegrino alla preghiera. Queste
Cappelle, realizzate tra il 1635 e il 1710, sono opera dello
stuccatore Agostino Silva di Morbio nel Canton Ticino (Svizzera) che operò nella
Diocesi di Como e in altri importanti centri come Assisi, Urbino e nelle Cappelle del
Sacro Monte di Varese.
Le opere del Silva non sono interessanti solo dal punto di vista artistico ma anche dal punto di vista umano poiché tali scene di vita, con i caratteristici costumi, strumenti di lavoro, ecc., sono rari esempi daltra epoca (sec.XVII) da conservare e tramandare ai posteri.
La Comunità Europea ha finanziato nel 1997 un primo intervento di restauro riguardante alcune Cappelle.
Le pitture sono opera di Carlo Gaffuri, Francesco Innocenzo Torriani e Giovanni Paolo Recchi.
Le Cappelle costituiscono un complesso architettonico che si inserisce molto bene nellambiente naturale circostante creando lopportunità di spazi e di suoni che ancor più caratterizzano e valorizzano le sacre rappresentazioni interne con il loro contenuto di devozione e di fede.
La dolcezza del panorama, in cui il complesso è inserito, invita ad una profonda devozione; infatti dai declivi coperti di vigneti, ulivi, agrumi e lauri si scorgono paesaggi incantevoli: lisola di S. Giovanni o Comacina, la penisola di Lavedo, i promontori di Bellagio e, in lontananza, i monti boscosi, le vette delle Grigne e del Legnone.