LApparizione
La sventurata Caterina agonizzava in una pozza di sangue. Invocò la Madonna, implorando la grazia di ricevere i santi Sacramenti prima di morire. Immediatamente vide accanto a sé una donna poveramente vestita, che la prese per un braccio e le disse: «Alzati, figlia, e non dubitare». Lemorragia delle ferite si arrestò allimprovviso. «Ma voi chi siete?», domandò Caterina. E la Vergine: «Io sono Colei che tu hai invocato. Seguimi! ». Laccompagnò al vicino casolare abitato dai Samanni e dai Mongia, e poi scomparve. Le porte della Città erano chiuse e Caterina trascorse la notte circondata dalle cure di quella gente povera e fortunata. Lindomani, Domenica delle Palme, dai parenti costernati venne trasportata in Città, nella casa di Filippo Tensini, suocero di una sua sorella. Il fratello Cristoforo era assente. Fu assistita dal medico Cristoforo di Marco Barbiero, fu interrogata dal "Giudice del Maleficio" (cioè il Magistrato) Martino de Mastellari, ricevette con fede e commozione i santi Sacramenti ad opera del "prete Filippo di S. Benedetto". Subito dopo, lemorragia riprese inarrestabile e Caterina spirò serenamente, perdonando al marito. Venne sepolta nello stesso giorno nella Chiesa di S. Benedetto in Crema.
La mano e la spada
Caterina era preoccupata per la sua mano gettata nel bosco. Ne parlò anche alla Madonna che la rassicurò, mandò due volte Francesco Mongia a cercarla e si quietò soltanto quando gliela consegnarono. Con la mano fu trovata anche la spada del delitto. Quella spada è tuttora conservata nel Museo della Basilica. È raccapricciante lelenco delle ferite, quali sono descritte, una per una, nella Sentenza Criminale depositata nella Cancelleria Pretoria di Crema. Ne risulta un quadro orribile del massacro, con fratture del cranio e delle braccia e con fuoriuscita di midollo e di cervella. La Sentenza termina con la condanna di Bartolomeo Pederbelli per assassinio.
I
dubbi
Il delitto aveva suscitato sdegno, lApparizione suscitava perplessità. Alcuni dubitavano dellApparizione, perché soltanto Caterina e probabilmente nel delirio aveva visto la Madonna; molti credevano nellApparizione, perché era inspiegabile larresto della emorragia ed era inspiegabile la sopravvivenza di Caterina nonostante le quattordici ferite, ciascuna delle quali era giudicata "mortale" dai medici e dai profani. Sul luogo del delitto era stata piantata una croce di legno.
La conferma
Un ragazzo undicenne, figlio di Francesco Marazzo, da quattro anni soffriva di un gran male al piede e si reggeva con la gruccia. Un mese dopo lApparizione, si fece portare al "Novelletto". Si inginocchiò, pianse e pregò. Poi, miracolato, buttò via la gruccia e corse tra le braccia della madre. Era il 3 maggio 1490, festa della Invenzione della S. Croce. Per questo e il luogo e il Tempio dellApparizione si chiamano S. Maria della Croce, come si legge sul frontone occidentale della basilica. La voce si sparse in un baleno e una fiumana di gente si riversò sul luogo e i miracoli si verificarono a decine. Tanto che il diarista dellepoca, Stefano Colderero, annotava: «Abbiamo veduto con gli occhi corporali li miracoli che ha fatto, e fa ogni dì, sanar infermi, orbi illuminati, muti che hanno recuperato la favella: insomma di ogni generazione di infermi, che sono risanati per la devozione che avevano in questa nostra Madonna».
Gli occhi della Madonna
La folla costruì sul luogo dellApparizione una rudimentale
cappella tra gli alberi e il cavalier Francesco Cotta vi portò in dono un quadro della
Madonna col Bambino in terracotta, che si conserva tuttora nello Scurolo. Il 5 maggio
molti videro gli occhi del quadro versare lacrime e il 18 maggio successivo videro gli
stessi occhi muoversi come se fossero animati. Questo stesso prodigio si verificò per
mesi, a partire dal 26 aprile 1869, davanti a innumerevoli e stupefatti testimoni degni di
ogni fede: circa quattrocento, compresi un Vescovo e vari Professori del Seminario,
sottoscrissero con giuramento la loro deposizione presso una Commissione Diocesana
appositamente nominata dal Vicario Capitolare di Crema.
Il puttino di cera
Era il 20 maggio 1490. Il bresciano Taddeo della Mottella, legato al grande Bartolomeo Colleoni e capitano dei Colleoneschi nella guarnigione di Crema, era disperato per le gravissime condizioni di salute di un suo figliolo. Di fronte allimpotenza dei mezzi umani, si rivolse alla Madonna con fiducia e in un modo curioso. Fece confezionare in cera una forma di bambino simile al suo, lo rivestì con gli stessi abiti del figlio e lo depose nella Cappella vicino allImmagine della Madonna. Dopo tre giorni il figlio era completamente guarito. Taddeo fu molto riconoscente alla Madonna e con lamico Socino Benzoni volle fare da testimonio allAtto di Fondazione del Santuario.
LIncoronazione
Fin dal 1711 il Capitolo di S. Pietro in Roma aveva rilasciato il decreto per lIncoronazione della Statua della Madonna di S. Maria della Croce. Ma gli impegni per labbellimento del Tempio prima e lallontanamento dei Carmelitani poi avevano fatto rimandare il solenne Rito. Anche nel 1836, quando la solenne Cerimonia era già stata programmata, venne rimandata "essendo in quellanno la Città nostra e il territorio flagellati fuori misura dallindomabile asiatico colera". Finalmente, il 4 settembre 1837, il Vescovo Mons. Giuseppe Sanguettola incoronò il Capo della Vergine con grandissima solennità, sfarzo imponente e giubilo di popolo. Lo stesso Vescovo consacrò il Tempio e lAltare dello Scurolo il 12 settembre 1852, decretando che "lanniversario da celebrarsi nei futuri tempi è stabilita la Domenica fra lottava della Natività della B. Vergine Maria".
La Basilica
Lo zelo e la tenacia del Vescovo Mons. P. Cambiaghi e del Prevosto Mons. F. Piantelli ottennero per il nostro Santuario lambitissimo titolo di Basilica Minore. Con Bolla Pontificia del 18 aprile 1958, il Papa Pio XII concedeva questo altissimo onore, che veniva celebrato nel settembre del 1958 con splendore di Riti e fervore di folla incontenibile.
V Centenario
Il mezzo millennio dellApparizione: 3 aprile 1990 va ricordato sotto tre aspetti: - culturale, e vennero a parlare René Laurentin, Stefano De Fiores, Maria Luisa Bellenzier; pastorale, con lo scambio delle visite: la Madonna di S. Maria in tutte le parrocchie e tutte le parrocchie a S. Maria; celebrativo, con la presenza dei cardinali: Carlo Maria Martini, Anastasio Ballestrero, Marco Cè; la Messa teletrasmessa da Raiuno il 1º aprile 1990; il Pellegrinaggio Diocesano a Lourdes.
"Mostrati Mamma!"
Ed ora la vita continua. E con la vita il dolore. E con il dolore il bisogno della Madre celeste, potente e pietosa. In pellegrinaggi o alla spicciolata dato il moltiplicarsi dei mezzi privati di trasporto i devoti vengono al Santuario, scendono nello Scurolo, dove si svolgono i più intimi sacri e toccanti incontri dei figli con la Madre. Lettere, dichiarazioni orali e doni testimoniano i continui interventi di Nostra Signora della Croce nelle vicende liete o tristi delle persone e delle famiglie. Sulla grande Nicchia dellApparizione sta scritto: "Monstra te esse Matrem". Maria è Madre. E continua a dimostrarlo.
I PAPI E S. MARIA DELLA CROCE
Alessandro VI
Dalla Bolla Papale del 6 marzo 1494: «Siccome da tre anni ed oltre è stata regolarmente eretta nella Terra di Crema una Chiesa sotto il nome di B. Maria della Croce, per i numerosi e grandi miracoli, che ivi lAltissimo compiva per lintercessione della B. Maria Vergine;... poiché lafflusso dei fedeli alla medesima Chiesa è grande e la loro devozione è in aumento di giorno in giorno...».
Sisto V
Con Breve Pontificio del 10 giugno 1585 esprime lopportunità e conferisce lautorità al Vescovo di Crema Mons. Gian Giacomo Diedo di costituire la zona di S. Maria della Croce parrocchia a sé stante.
Gregorio XVI
Con Rescritto del 20 febbraio 1835, concede molti benefici spirituali a chi si iscrive alla Pia Istituzione. Con decreto del 30 gennaio 1846 permette la celebrazione della Messa della Madonna nellAnniversario dellIncoronazione. Si avverte che ora è in vigore la Costituzione Apostolica «Indulgentiarum Doctrina» del 1º gennaio 1967.
Pio IX
Con Breve Pontificio dell11 febbraio 1859 concede una volta al mese lIndulgenza plenaria, applicabile anche ai defunti, a chiunque visita il Santuario, ricevendo i santi Sacramenti e pregando per la pace e per la Chiesa. Sotto il suo Pontificato si svolge anche il Pellegrinaggio Congresso dei Vescovi lombardi, durante il quale nasce a Crema il primo Circolo di Azione Cattolica (19. 9. 1875).
Pio XII
Dalla Bolla Papale del 18 aprile 1958: «Il centro più importante della devozione mariana nella Diocesi di Crema ci risulta essere il Tempio di S. Maria della Croce, giustamente collaudato da molteplici titoli. Venne costruito infatti dopo che in quel luogo lAlma Madre di Dio, nellanno 1490, come riferiscono, apparve ad una giovane donna trafitta da ferite; dove, per lintercessione della stessa Augusta Vergine, avvennero in seguito molti miracoli. Il Tempio è tanto insigne sotto laspetto artistico da suscitare lammirazione di tutti. Anche i Sommi Pontefici ricolmarono questo centro di pietà dei loro favori...».
Giovanni Paolo II
Lillustre personaggio venne primo Papa nella storia a S. Maria il 20 giugno 1992. Sul piazzale ricevette lomaggio del Sindaco Donzelli, delle Autorità Civili e Militari. Rispose con un discorso elevato e concreto. Poi si recò in Basilica per una lunga preghiera, terminata con la "consacrazione" della Diocesi alla Vergine. Questo atto solenne era stato preparato e firmato a Roma dal Sommo Pontefice, che si congedò benedicendo la folla, con particolare attenzione agli innocenti e ai sofferenti (vedi seconda copertina esterna).
A PERPETUA MEMORIA
Le ingenti spese per la costruzione e labbellimento del Tempio furono sostenute con fervore da tutto il Popolo Cremasco e da alcuni insigni Benefattori. Tra questi va ricordata in modo particolare la Sig.ra Camilla Miragola, che lo storico Ronna definisce "la più splendida benefattrice". Essa, infatti, «con suo testamento 4 aprile 1669 presentato alli 5 ne rogiti del Notajo Nicolò Patrino, istituì erede universale dogni sua sostanza la Beatissima Vergine Maria della Croce. La quale eredità si trovò ascendere alla somma capitale di lire venete 32716.13».
LINNO DEL SANTUARIO (Parole di G. Zucchelli - Musica del M.o T.
Zardini)
Rit.: Della Chiesa madre santa Tu ascolta questa voce che Tinvoca e Ti canta: "0 Maria della Croce".
Quando venne una donna dallo sposo qui colpita, le apparisti, o Madonna, per condurla alla Vita.
Come allora così adesso ogni pianto di dolore è di Cristo il grido stesso che ancor soffre, ama e muore.
Prima il Figlio, poi la donna hanno avuto Te vicina; ora affianca, o Madonna, questa Chiesa pellegrina.
PREGHIERA
Santa Maria della Croce, ascolta la nostra preghiera.
Tu, che fosti vicina a Caterina degli Uberti nellora della prova e della morte;
Tu, che fosti vicina a Gesù sul Calvario e ci fosti donata come Madre;
Tu, che sei tanto vicina al Signore nella gloria del Cielo: veglia sulla nostra vita e su quanti ci sono cari.
Cammina con noi per aiutarci e consolarci.
0 Regina e Madre di tutti, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.