IL CULTO MARIANOcaravaggio2.jpg (40712 byte)

Trattandosi di un santuario mariano, probabilmente il più frequentato dell'Italia settentrionale, va precisato anzitutto il valore del santuario in sé, come oggetto di culto verso il quale il pellegrino è in cammino, ma anche come luogo di sosta per l'esperienza dei sacramenti della Riconciliazione e dell'Eucarestia. Per questo motivo risulta particolarmente significativo il lungo viale alberato che permette, anche per chi arriva con mezzi propri, di realizzare un graduale avvicinamento al luogo sacro come pellegrinaggio penitenziale, di revisione di vita, avendo anche la possibilità concreta di ricevere il sacramento del Perdono. Ma il santuario è anche luogo di sosta per l'interiorizzazione della conversione, l’ascolto della Parola, la preghiera di intercessione alla Vergine. Caravaggio da secoli viene frequentato per chiedere alla Madonna la guarigione del corpo e dello spirito.

L'APPARIZIONE DELLA VERGINE

L'origine si collega all'apparizione della Vergine a una giovane donna di Caravaggio, Giannetta Vacchi, che il 26 maggio del 1432 si era recata al prato Mazzolengo per falciare un po' d'erba. Giannina era sposa di un uomo violento, che spesso la maltrattava: in tale circostanza le apparve la Vergine che ebbe per lei dolci parole di consolazione e di pace e che la incaricò di un messaggio di penitenza per i suoi compaesani, accompagnato dall'invito a costruire una chiesa sul luogo della comparsa. Questo fatto è documentato sia da una "memoria" scritta risalente all'epoca sia da un rapporto assai circostanziato degli abitanti di Caravaggio scritto al vescovo di Cremona, il quale permette immediatamente (luglio del 1432) la costruzione di una piccola cappella a ricordo del fatto. Diverse sono le testimonianze redatte in epoca prossima al miracolo: tra queste si può annoverare un'epigrafe latina scolpita in una stele marmorea, attualmente posta nel sottopassaggio del Sacro Fonte. Di questa prima cappella, provvisoria fin dagli inizi, non si hanno notizie, a eccezione dell'approvazione della Curia cremonese.

IL REGISTRO DEI PRODIGI

La frequenza dei pellegrini veniva registrata in un Liber chronacalis o Registro delle grazie, che purtroppo è andato perduto verso la fincaravaggio16.jpg (50561 byte)e del Cinquecento o, molto più probabilmente, nel 1739; rimangono tuttavia alcuni stralci riportati da storici locali. In tale libro vengono elencate persone di ogni ceto sociale, popolani e nobili, con piccole miserie personali che hanno trovato realizzazione in prodigi assai significativi la cui memoria permane in testimonianze visibili. Al proposito si può citare il "bastone fiorito" che troviamo illustrato nello speco tra la Vergine e Giannetta, a ricordo dell'incredulità trasformatasi in fede di un certo Graziano. Nel Sacro Fonte si trova un "catenaccio infranto", che favorì il rifugio, proprio nel santuario, di un pellegrino perseguitato; il "ceppo inceppato", cioè una mannaia in legno che non funzionò al momento di decapitare un innocente. Anche il sopracitato obelisco, posto nella grande piazza della fontana, è uno di questi segni: infatti un soldato del condottiero Matteo Griffoni, oriundo di Urbino, aveva sottratto una tazza preziosa dalla fontana, per cui "il mulo carico di quel sacrilego furto non mosse piede" se non quando la tazza venne ritrovata e tutti "riconobbero e riverirono il miracolo". Certamente i miracoli più numerosi riguardano la sfera religiosa, poiché la calda atmosfera di preghiera orienta verso la Vergine la mente e il cuore dei pellegrini: ma questi segni non possono essere rilevati con parametri umani. Tra le manifestazioni religiose più caratteristiche del santuario sono da considerare le processioni annuali che si svolgono a cominciare dal lunedì di Pasqua da parte dei paesi vicini a iniziare dalla parrocchia di Caravaggio. Ma ormai vige un ordine plurisecolare per il ritmarsi delle visite delle parrocchie della diocesi e fuori diocesi, a partire dall’inizio della primavera sino al tardo autunno. Naturalmente si celebra alla presenza del vescovo di Cremona la solennità della memoria dell'Apparizione il 26 del mese di maggio. Dalla fine dell'800 si effettuano importanti convegni e congressi, sia specificatamente mariani, sia di studio o per problemi significativi. Il santuario, inoltre, è sede della predicazione di Esercizi per i sacerdoti, dopo che è stato realizzato un Centro di Spiritualità a disposizione dei pellegrini. Molti personaggi illustri hanno fatto visita, non solo per motivazioni artistiche, al santuario, uomini di Chiesa e del mondo della cultura. Particolarmente significativa la visita, nel giugno 1992, dell’attuale papa Giovanni Paolo II.

LA TRADIZIONE DEI "MICHINI"caravaggio17.jpg (67521 byte)

Fino a pochi anni fa sopravvivevano alcune tradizioni assai curiose, come quella dei "michini" e delle fiere. I "michini" sono piccoli panini secchi di forma triangolare, con l'impronta della Madonna di Caravaggio, impastati con l'acqua benedetta del Sacro Fonte. Venivano distribuiti gratuitamente in cancelleria, come omaggio del santuario, anche se in origine la benedizione di questi panini avveniva con una singolare e assai pittoresca celebrazione. Le fiere più importanti sono quelle dell'Assunta a metà agosto e della Natività della Vergine all'inizio di settembre. La loro origine è da ricercare in privilegi accordati dall'autorità spagnola. Ai nostri tempi sono rimasti i "banchetti" dei dolci e dei ricordi, a rallegrare, esternamente al santuario, le ricorrenze religiose. In antico e fino ai pria decenni dell'Ottocento una milizia apposita, con propria divisa, era incaricata di tutelare l'ordine sia interno sia esterno del santuario. La funzione che veniva svolta non era di solo prestigio, ma doverosa poiché i pellegrini, provenendo da paesi lontani, si dovevano trattenere di notte anche all'interno del tempio stesso.

LE ISTITUZIONI DI ASSISTENZA

Il santuario è legato anche a istituzioni particolarmente attente ai bisogni della società. La prima istituzione benefica fu un'infermeria per i pellegrini malati; si ampliò a tal punto da diventare un vero e proprio ospedale, che successivamente diede origine all'ospedale civile di Caravaggio e Treviglio. Alle sedi di alcune di queste istituzioni si accede dai portici di levante. Il progetto generale è degli architetti Paolo e Salvatore Ziglioli. Le statue della cappella del Centro di Spiritualità, inaugurata da Giovanni Paolo II, sono opere dello scultore Mario Toffetti. Tra gli strumenti, "Rivista del Santuario", che si stampa dal 1987, ha contribuito molto alla diffusione del culto della Madonna di Caravaggio in tutto il mondo, specialmente ai tempi dell'emigrazione in Brasile, Argentina e Australia. Va infine ricordato che la Madonna di Caravaggio, insieme a Sant'Omobono, è la patrona principale della diocesi di Cremona.