Sulla strada che collega l'Italia con la Svizzera, poco prima di Lugano, sulle rive del lago, in località Cressogno (CO) si trova il Santuario della Nostra Signora dei Miracoli della Caravina.

Nel 1562, nel punto dove oggi è situato il Santuario, sorgeva una rozza Cappelletta campestre con all'interno un affresco raffigurante la Madonna Addolorata con Gesù morto sulle ginocchia.

A seguito dei numerosi eventi miracolosi succedutisi, si decise di erigere al posto della Cappelletta (che forse già da allora veniva chiamata Caravina) un Santuario. S. Carlo Borromeo, allora Arcivescovo di Milano, visitò la Chiesa che stava sorgendo su disegno dell'arch. Sabba di Puria nel 1570; nel corso di una seconda uscita decretò la costruzione del campanile.

Il Santuario venne terminato nel 1582, mentre i lavori per la costruzione del campanile proseguirono fino al 1611. Verso il 1662 il Santuario fu rifatto affidando il progetto a Carlo Buzzi, celebre architetto della fabbrica del Duomo di Milano. Dell'antica Chiesa fu conservato l'oratorio che servì da presbiterio.

La Chiesa fu arricchita all'interno di arredi, cornici, capitelli e affreschi (1648-1655) di Isidoro Bianchi di Campione su interessamento del parroco di S. Mamete don Domenico Pozzi.caravina1.jpg (54212 byte)

Nel 1659 il Santuario fu consacrato da Mons. Carlo Settala, Vescovo di Tortona.

Tra gli anni 1669 e 1671 fu costruita la strada che dal lago conduce al Santuario su progetto dell'ing. Pietro Tencalla.

Nel 1737, poco prima del secondo centenario, fu eretto l'attuale Altare maggiore e nel 1862 al Santuario fu aggiunta la facciata con il pronao a quattro colonne su progetto dell'arch. Carlo Vicini di Cressogno.

Nel 1922 furono poste le vetrate a colori del presbiterio e nel 1924 ai piedi del Santuario, sulla strada provinciale, fu costruita in voto una grotta con la statua della Madonna di Lourdes.

Nel 1960, nel quarto centenario del miracolo, Papa Paolo VI, allora Cardinale G.B. Montini, affidava il Santuario della Madonna della Caravina nelle mani dei Padri del Sacro Cuore di Betharram.