TERZO ARCO
E' detto "di Sant' Ambrogio" ed immette nei misteri gloriosi.
L'Arco, costruito in un luogo ristretto, è imponente nella sua semplicità. Presenta pilastri angolari ed ornati da colonne ioniche poggianti su massicci piedistalli. E' sormontato da cornicione che si piega a lunetta: si notano una testa d'angelo nel centro cui sovrasta una mensola con unghie di leone del quale è visibile solo la testa che chiude il colmo della lunetta.
Sopra la lunetta è costruito l'attico sul quale sono vasi a fiamme; al centro, e più alta, s'innalza la statua in pietra di S. Ambrogio, raffigurato con lo staffile e il pastorale: lo staffile simboleggia la forza del suo ingegno di Dottore della Chiesa impegnato a combattere le eresie con la predicazione e con gli scritti.
Dall'Arco si scorge l'undicesima Cappella. A sinistra, salendo, prima dell'Arco, una fontanella, la terza, butta acqua fresca e perenne. Pare che la terza fontana non sia stata progettata per mancanza di mezzi. Su un'antica stampa del 1656 si notano infatti due fontane.
Oltre l'Arco, sul lato sinistro del vialone,
si innesta un viottolo lungo il quale il Bernascone aveva progettato il viale ed una
Cappella. L'architetto abbandonò la costruzione appena iniziata; apportò
una variante, di cui non si conoscono i motivi, al progetto iniziale della Fabbrica e fece
proseguire il vialone verso la valle della Rasa.
La Cappella ancora oggi è chiamata "Fallada", ossia fallita.
Lavori: 1623 - 1699.
Progetto e direzione del lavori: architetto Giuseppe Bernascone.
Sculture: di anonimo la statua di S. Ambrogio.
Da osservare: il pastorale e lo staffile in ferro battuto.
Il restauro, finanziato dalle Suore Marcelline di Milano, è stato inaugurato il 22 giugno 1991.