Nostra Signora d’Europa a Motta di Campodolcino

Guido Scaramellini

 

 Fu nel 1923 che don Luigi Re, coadiutore nella parrocchia di Santa Francesca Romana a Milano, arrivò per la prima volta a Motta di Campodolcino, un paesino di val San Giacomo a 1725 metri di quota, con un gruppo di scouts, dapprima attendati, poi in affitto in una baita per sette anni. Gli nacque così l’idea di costruire una vera e propria Casa alpina, che anno dopo anno divenne realtà, fino ad arrivare ad avere 500 posti letto.

Nel 1955 don Re ebbe un’altra delle sue grandi idee, quella di costruire all’alpe Serenissima, a quota 2000, in prossimità del centro idrografico d’Europa che fa da spartiacque tra il mare del Nord, il Mediterraneo e il Mar Nero, una grande statua di Nostra Signora d’Europa, che fosse simbolo di unione tra i popoli e potesse essere vista anche da lontano. Egidio Casagrande di Borgo Valsugana la scolpì in rame a Rovereto e risultò alta tredici metri e mezzo; fu quindi trasportata a Casatenovo in Brianza, presso il benefattore Vismara, dove fu ridotta a pezzi per il trasporto lungo la statale dello Spluga, avvenuto a fine marzo 1957. Sotto la direzione dell’arch. Piero Clerici di Como, i lavori di costruzione del basamento e di posa della grande statua terminarono a fine ottobre. La statua, dorata perché splendesse meglio al sole, fu inaugurata alla presenza di gente della valle, ma anche proveniente dal Milanese nel settembre 1958: domenica 7 con il vescovo di Como mons. Felice Bonomini, venerdì 12 con l’arcivescovo di Milano card. Giovanni Battista Montini, il futuro Paolo VI, e domenica 14 con il fondatore don Re, appena nominato monsignore.

Da allora il monumento-santuario è divenuto meta di persone provenienti dall’Italia, ma anche dagli stati europei a nord, a cominciare dalla Germania.

Quando mons. Re il 14 aprile 1965 si spense serenamente nella sua casa di Motta a 74 anni, volle essere sepolto ai piedi della Madonna d’Europa. Con il passaggio della Casa alpina alle Acli di Milano e conseguenti ristrutturazioni, lavori furono eseguiti anche al santuario di Nostra Signora d’Europa, dove fu più volte l’arcivescovo di Milano card. Carlo Maria Martini e il 10 settembre 1995 il presidente della repubblica on. Oscar Luigi Scalfaro.

 

Per informazioni: tel. 0343 52011

Bibliografia

G. ZIBETTI, La Leggenda di Nostra Signora d’Europa, monumento santuario All’alpe Serenissima (m 2000), s.l. 1995

GIUDO SCARAMELLINI, S. TABACCHI, Medesimo, una parrocchia di valico,Medesimo 1999.