Santuario della Madonna della salute a Villa di Chiavenna
Guido Scaramellini
A meno di un chilometro dal confine italo-svizzero di Villa-Castasegna, che sin dallalto Medioevo segnava la frontiera tra la zona di influenza del vescovo di Coira e quella del vescovo di Como, sul versante sinistro della val Bregaglia, tra castagni, bosco ceduo e pietraie, gli abitanti del luogo, emigranti a Venezia, vollero costruire in località Chete un oratorio da dedicare "alla presentatione della Vergine santissima al tempio, festa da loro solenizzata, e battezzata ad una con loratorio Madonna della Salute a somiglianza del nobilissimo tempio fabricato in Venetia e consacrato alla Madonna della Salute in tempo dellultima peste, acciò che, sicome quella popolata città fu liberata dal mal contaggioso a causa del voto fatto alla Madonna della Salute, così ancora questi popoli per gratia della stessa Madonna della Salute siano preservati dal pestifero contaggio delleresia, non tanto perché questi popoli sono lultimi della diocesi, quanto perché sono talmente vicini a Castasegna, prima terra deretici, che meglio sentino lorologgio e campane di questa che quelle di Santo Sebastiano sua matrice".
La somiglianza tra le due chiese sta solo nella intitolazione, non certo nella ricchezza e grandezza delledificio di Venezia, progettato da Baldassarre Longhena, iniziato nel 1631 e consacrato nel 1687. Inoltre, se il santuario sulla laguna nacque come riconoscenza per la liberazione dal contagio della peste, quindi per una grazia materiale, quello di Villa fu voluto, almeno inizialmente e nelle motivazioni ufficiali, come presidio spirituale contro il dilagare della riforma protestante, che era stata abbracciata da tutta la Bregaglia a monte del torrente Lovero.
Le famiglie del luogo si impegnarono alla manutenzione della loro chiesetta e a dotarla delle suppellettili necessarie, per cui il prevosto Nicolò Foico il 21 ottobre 1716 la benedisse. Sul portale centrale in pietra ollare, sormontato da un rosoncino polilobato, è inciso: "Salus in periculis 1741".
Sullunico altare in marmi policromi è una pala raffigurante la Madonna con il bambino e san Giuseppe, additati da san Giovanni Battista che sta in piedi a sinistra in basso. Al centro della parte inferiore si scorge un paesaggio con una rocca fortificata, mentre a destra è il busto dellofferente in preghiera: è Giovanni Sciuchetti, uno dei tanti Villesi a Venezia per lavoro.
Tele, artisticamente modeste ma importanti come testimonianza storica, sono quella del 1803 di Giovanni Hüdener di Urdereggen presso San Gallo, offerta dai Chiavennaschi per aver ottenuto la pioggia e quelle di Ferdinando Tafani del 1847 con la Presentazione al tempio e la Sposalizio della Madonna.
La festa della Madonna della salute si celebra nel piccolo santuario il 21 novembre, quando accorrono fedeli da tutta la Valle.
Per informazioni: tel. 0341 40512
Bibliografia
P. BUZZETTI, Le chiese nel territorio della antica comunità di Piuro, Como 1921,
ANONIMO, Santuario Madonna della salute, Chete, Genova s.d,
GUIDO SCARAMELLINI, Pittori minori in Valchiavenna nel sei e settecento,
"Clavenna", XXIII (1984).